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Inter ferma al palo. Niente Pastore, non è arrivato nemmeno il centrocampista e i tifosi…

Solo Rafinha e Lisandro Lopez, i tifosi nerazzurri contestano sui social il mercato

Andrea Della Sala

Il mercato dell'Inter si è chiuso senza colpi dell'ultimo giorno. La sessione invernale nerazzurra ha visto gli arrivi dei soli Lisandro Lopez e Rafinha; niente soldi per il prestito oneroso di Javier Pastore, tasche vuote anche sul fronte del centrocampista di gamba richiesto con decisione da Luciano Spalletti. Bloccata allora definitivamente la cessione di Brozovic al Siviglia. L’Inter chiude il suo mercato con gli ingressi di Lisandro Lopez e Rafinha e le cessioni di Joao Mario (West Ham), Nagatomo (Galatasaray) e Vanheusden (Standard Liegi). Grande delusione nella Milano nerazzurra, esplode la rabbia dei tifosi: via social è contestazione pura, preso d’assalto anche il profilo Instagram di Steven Zhang, figlio del patron Jindong. Un mese pieno di illusioni, a partire da Ramires (Jiangsu), affare sulla carta scontato, poi bloccato invece proprio da papà Zhang. E l’impressione forte, qui a Milano, soprattutto fra i tifosi, è che l’Inter sia oggi parecchio in basso nelle gerarchie Suning, a prescindere dai paletti del fairplay finanziario e dalle restrizioni del governo cinese nei confronti degli investimenti all’estero per il calcio. I nerazzurri devono rientrare di 60 milioni in plusvalenze per non incorrere nelle sanzioni Uefa, e Suning chiede all’Inter di autofinanziarsi e di centrare allo stesso tempo la Champions League. Senza pretendere la luna, Sabatini e Ausilio speravano invece in un minimo budget per rinforzare la squadra, mettere in sicurezza la Champions (qualificazione che consente di anticipare 20 milioni nell’attuale bilancio) e rivalutare il patrimonio tecnico generale, per poi presentarsi con carte migliori in sede di cessioni, a giugno. Al momento, gli unici uomini in grado di fare grandi plusvalenze sono Icardi soprattutto, poi Perisic e Skriniar.

Javier Pastore è saltato dopo pranzo, quando è stato chiaro che l’Inter non avrebbe avuto l’ok per i 6 milioni da versare subito al Psg nell’ambito di un’operazione condotta sulla base del prestito oneroso con diritto di riscatto fissato intorno ai 25 milioni. Nel frattempo era in corso la caccia al centrocampista. Sfumate via via le varie opzioni: troppo caro Lobotka del Celta, saltato nel pomeriggio Wendel (Sporting Lisbona), tramontati prima i vari Bissouma (Lilla), Mbia (Hebei China Fortune), Cyprien (Nizza), William Carvalho (Sporting), Fabian Ruiz (Betis) e Manuel Fernandes (Lokomotiv Mosca). Proposto in extremis all’Everton lo scambio Brozovic-Schneiderlin: niente da fare. Nemmeno decollata, infine, l’opzione Donsah del Bologna.

(La Gazzetta dello Sport)

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