È un’Inter fieramente ‘dipendente’ da Lukaku. Conte ci è riuscito, i segnali gli danno ragione
Getty Images
Il centravanti dell'Inter entra in tutti e tre i gol contro il Genoa, ma a crescere è il gruppo e arrivano conferme da più parti
Andrea Della Sala
Missione compiuta. Dopo il mezzo passo falso della Juve a Verona, l'Inter non sbaglia archivia la pratica Genoa si porta a +10 sui bianconeri, mantenendo il distacco di 4 punti sul Milan. Sono tre fiammate di Lukaku a decidere la gara: Romelu prima perfora Perin di destro dopo 32'', serve a Darmian l'assist per il 2-0, poi vuole strafare e incide anche sulla rete di Sanchez. Conte conferma l'undici del derby, con Darmian al posto dello squalificato Hakimi, e prende tre punti fondamentali in una gara che temeva parecchio.
Come si fa a non essere ‘dipendenti’ da un giocatore di questo tipo? Bisogna esserne fieri. È ovviamente una provocazione, ma l'impatto e il peso di Romelu Lukaku nell'Inter sono incalcolabili. Partiamo dai numeri: 18 reti e 6 assist in 24 partite di Serie A. Cosa significa? Che l'Inter con il belga in campo parte sempre 1-0, e non è cosa da poco. Se poi passiamo alla prestazione, c'è poco da dire: meno di un minuto per fare gol dopo uno scambio con l'amico Lautaro. Nel secondo tempo l'Inter si impigrisce, abbassa l'intensità e che succede? Una giocata di Lukaku sprona i compagni, il belga serve una palla d'oro a Darmian che chiude i giochi. Ma non è finita: anche il gol di Sanchez, in rete subito dopo l'ingresso in campo, nasce da una giocata di Romelu che trova sulla sua strada Perin. L'Inter segna tanto, crea di più e lo fa con tanti giocatori, non è corretto dire che è Lukaku dipendente. Ma non ci si va nemmeno troppo lontani.
Da Eriksen, Conte e Sanchez segnali di gruppo
Conte ci è riuscito. In mezzo a tutte le difficoltà, superando tanti ostacoli. Non ultimo quello societario che, forse, ha cementato ancora di più il gruppo nerazzurro. Gruppo, un elemento spesso trascurato, ma incredibilmente decisivo nel trasformare un'ottima squadra in una squadra vincente. Ci sono segnali importanti: Lukaku accelera da leader e la squadra lo segue spingendo sull'acceleratore; Sanchez entra con la voglia di fare gol, trova la rete, lotta col Var per non farsela annullare ed esulta anche se è il 3-0; Darmian fa gol con un bel diagonale ed Eriksen sorride e lo prende in giro, già proprio Eriksen "il timido". E infine Conte che urla come un matto quando a inizio secondo tempo la squadra rallenta, accompagna ogni giocata fino alla fine, incoraggia ogni giocatore. Uno su tutti Eriksen che ormai gode di tutta la sua fiducia: "Una bella palla Eriksen", gli urla quando il danese va sul corner e lui risponde ancora presente. E poi c'è l'esultanza. Conte questa gara la temeva tanto, ma vederlo esultare per il gol di Sanchez a partita chiusa è un altro segnale importante per il GRUPPO.
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