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Niente da fare. Nonostante l'annuncio fatto nel 2010 dallo stesso Massimo Moratti, che aveva pronosticato il pareggio di bilancio entro due anni, l'Inter è lontana dai parametri richiesti dall'ormai famigerato Fair Play Finanziario.
Secondo la norma voluta da Platini, il rosso di bilancio dei prossimi due esercizi (il primo è quello iniziato a luglio 2011) non potrà sforare i 45 milioni di euro. Ebbene, l'Inter l'ultimo bilancio l'ha chiuso con un passivo di 86,8 milioni di euro.
Lo stesso Moratti ieri si è mostrato quasi sconsolato dinanzi alla situazione del calcio italiano (la Juve ha chiuso a meno 95,4, il Milan a dicembre 2010 era a meno 69,8): "Non siamo ancora in grado di mettere a posto i conti. Non so come i club italiani riusciranno a entrare in Champions in futuro, se il fair play dell’Uefa verrà confermato".
La soluzione (sulla quale fcinter1908.it sta premendo da quando è nato e per la quale bisognava, come società, premere e insistere molto di più di quanto è stato fatto) è una e una soltanto: lo stadio di proprietà. Lo stesso Moratti lo ha ammesso, così come ha ammesso che non "è possibile farlo in tempi brevi".
La buona nuova, se così si può definire, è quella relativa al monte ingaggi, calato di 44 milioni. Ma anche qui c'è da sottolineare che nello scorso bilancio (quello post-triplete) erano stati messi a bilancio oltre 50 milioni di euro di premi. Tanto è vero che gli stipendi base dei calciatori sono addirittura aumentati, passando da 146,1 a 149,3 milioni.
E tutto questo nonostante i sacrifici sul mercato, la cessione di Balotelli e un'estate, quella scorsa, passata senza fare mercato. Ora bisognerà attendere un anno per vedere i benefici (solo economici) della cessione di Eto'o e di un'altra estate di semi-immobilismo sul mercato. Ma il Fair Play Finanziario è ancora lontano, molto lontano...
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