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Inter-Genoa 0-1 all’intervallo: i nerazzurri giocano, i rossoblù segnano!

Eva A. Provenzano

E’ un campionato in salita per colpa di un autunno difficile. C’è da inseguire, da stare attaccati ad un Milan che sbaglia poco e ad un sogno rimonta che non è ancora finito. Non ci sono distrazioni che tengano, non ci sono strade diverse da...

E’ un campionato in salita per colpa di un autunno difficile. C’è da inseguire, da stare attaccati ad un Milan che sbaglia poco e ad un sogno rimonta che non è ancora finito. Non ci sono distrazioni che tengano, non ci sono strade diverse da percorrere: vincere è la parola d’ordine, a prescindere dalle altre, a prescindere dal resto. Perché ai sogni ci si arriva così, facendo tutto il possibile (e di più). Fino in fondo.

Il Genoa è l’ostacolo del giorno. A San Siro arriva un avversario che per molti dei giocatori dell’Inter, rappresenta una tappa fondamentale della carriera. Come per Diego Milito. L’argentino non può essere in campo, ma segue i suoi compagni dalla tribuna. Un applauso rompe il minuto di silenzio in memoria di Ranzani, soldato italiano ucciso in Afghanistan. Poi la partita può cominciare.

SI, SBLOCCARE - Ispirazione, concentrazione e non solo. Serve tutto per mettere in difficoltà un avversario che non ha nessuna intenzione di lasciare metri in campo. Al sesto minuto Thiago Motta con un tiro da fuori area preoccupa la retroguardia rossoblù. Maicon, poco dopo, ci mette cross e talento, Eto’o è in fuorigioco, ma è un’azione che fa spettacolo. Un batti e ribatti in area nerazzurra dà da fare a Ranocchia, costretto ad intervenire due volte per fermare il tentativo di incursione genoano. Al ventesimo il camerunense dell’Inter deve tirare da fuori perché poco assistito, Zanetti aiuta Maicon sulla destra, Pazzini non ci crede troppo. Stankovic pecca di egoismo e sbloccare diventa complicato. Intanto il Genoa tenta di avvicinarsi a Julio Cesar (per lui uno striscione di incoraggiamento: ‘Chi al primo errore è pronto a criticare, dimentica che ovunque ci hai fatto trionfare’).

CHE OCCASIONE - Al 26’ Sneijder, in contropiede, ispira Eto’o che stoppa, dribbla e fa tutto benissimo: il suo tiro taglia tutta l’area rossoblù, nessun compagno l’assiste e la palla finisce sul fondo. San Siro esplode in un urlo di rimpianto. Capitan Zanetti suona la carica in mezzo al campo, intanto in tribuna compare l’ex nerazzurro Mario Balotelli. Al 34’ Eto’o, sempre lui, sulla sinistra manda in panico tre difensori del Genoa, esplode un tiro che Edoardo riesce a bloccare. Rafinha risponde con un tiro che si leva alto verso la curva Nord. Un minuto dopo Paloschi è solo davanti a Julio, ma il suo tiro si stampa sul fondo. Sneijder prova a rispondere con un bolide dai trenta metri: troppo alto.

INCREDIBILE, MA VERO – A pochi minuti dall'intervallo Motta e Chivu si perdono Palacio, Ranocchia non riesce a fermarlo e il giocatore rossoblù spiazza il numero uno interista. Incredibile, ma vero il Genoa è in vantaggio a San Siro. Resta il tempo di vedere Eto’o sgommare sulla sinistra e dribblare pure l’erba del prato del Meazza per assistere Pazzini: tutto inutile. E resta pure il tempo di vedere la faccia perplessa di Moratti in tribuna, uguale a tutte le facce degli interisti del mondo. Poi finisce il primo tempo.