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Applausi per l'Inter di Antonio Conte arrivano dalla Gazzetta dello Sport. In particolare, per un giocatore trasformato dall'arrivo del tecnico: "Se l'attacco nerazzurro, depurato di Icardi, è il "vestito" d'haute couture da sfoggiare, il modello (in gergo: il figurino) che meglio rappresenta il lavoro su misura fatto dal sarto Conte, è forse quello di Antonio Candreva. Da dimenticato a risorto: è lui il simbolo del nuovo corso dell'Inter. La trasformazione del romano 32enne, rispetto alla scorsa stagione, è la più eclatante. Zero dubbi. Con Spalletti, Candreva era il comprimario di Politano a cui spesso il tecnico toscano chiedeva gli straordinari anche se non in condizioni fisiche ottimali, piuttosto che puntare su Antonio. Il confronto è impietoso. Alla 18ª giornata della passata stagione, Candreva aveva collezionato 282' totali e 11 panchine. Alla 18ª con Conte (che lo aveva già allenato in Nazionale e lo voleva nel suo Chelsea) i numeri sono ben altri: 931' giocati, 15 presenze (la maggior parte da titolare), 2 gol, 4 assist e 84,5 per cento di passaggi riusciti".
Dai fischi dello scorso anno, Candreva è passato all'esaltazione degli ultimi mesi: "A testa bassa, partita dopo partita, cross dopo cross, Antonio da gregario è diventato l'insostituibile. E l'avatar di Antonio Conte. Perché nessuno meglio del tecnico leccese, che è stato gregario di lusso nella grande Juve di Lippi, sa valorizzare i faticatori. Lo aveva già fatto con Lichtsteiner alla Juve e Moses al Chelsea. È il "contismo", bellezza", conclude la rosea.
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