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L’Inter si gode Lautaro: è tra i big del Pallone d’Oro. La chiave di una crescita impetuosa

Gianni Pampinella Redattore 
In nerazzurro è diventato leader e capitano trascinando i compagni verso la seconda stella e spostando sempre verso l'alto l'asticella

Quando si parla di Lautaro Martinez, c'è un dato che più di altri balza all'occhio. Da quando il Toro veste la maglia dell'Inter, non ha mai fatto peggio dell’anno prima, anzi il pallottoliere è cresciuto. In nerazzurro è diventato leader e capitano trascinando i compagni verso la seconda stella e spostando sempre verso l'alto l'asticella. "È cresciuto nella consapevolezza di sé e, sopratutto, nel riconoscimento del mondo esterno: nessuno potrà stupirsi nel vederlo seduto accanto ai grandi bomber del pianeta. È il posto aggiunto a tavola per il Toro, orgoglio interista e trascinatore pure in patria. Il capitano nerazzurro sta vicino ai “colleghi” Vinicius e Haaland e la conferma arriverà il 28 ottobre: sulle rive della Senna la cerimonia patinata per il Pallone d’oro 2024, in cui molti occhi si poseranno su di lui", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

"Intanto, oggi l’argentino sarà uno dei 30 finalisti nella lista allargata, minimo sindacale per chi ha dominato la stagione, non in un mondo, ma in due. Dall’Italia fino al Sudamerica. Lautaro, infatti, si arrampicherà molto in alto in classifica, lassù tra le nuvole: gli ultimi rumors lo danno saldamente in top 10 e, perché no, vicino all’alta nobiltà dei migliori 5. Del resto, clamorosa è stata l’ultima stagione da cannibale in nerazzurro con la coda latina in albiceleste. La doppia vittoria in campionato e in coppa America è arrivata con annesso doppio titolo da capocannoniere (24 centri in A, 5 nel trofeo in Usa). Eccola, dunque, la chiave di questa crescita impetuosa, con cui ha buttato giù vecchi steccati e pregiudizi e fatto impazzire di felicità metà Milano. Il gol, una ragione di vita, l’ossessione da inseguire e spostare sempre un po’ più in là, come l’utopia".

"La stagione galattica del Real Madrid di Ancelotti, doblete in Liga e in Champions, mette adesso le ali alla coppia delle meraviglie Bellingham-Vinicius, battezzati come fenomeni sin dalla culla e ora favoriti per il premio individuale più ambito. In nazionale, però, nessuno dei due ha esultato come l’interista. Di certo, non stanno davanti a Lautaro per “diritto divino”, come poteva accadere fino a qualche mese fa. L’interista, infatti, ha sgomitato, come d’abitudine a Milano. Non è un caso che nei top 30 oggi ci sarà pure il nome di Hakan Calhanoglu (non Barella) e Yann Sommer sarà pure candidato al premio Yashin di miglior portiere. Questo Toro brilla come l’oro: adesso lo sanno tutti, è questo che conta".

(Gazzetta dello Sport)