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Inter, Godin piange: “Sarei rimasto a vita all’Atletico. Me ne vado a testa alta, lascio la Spagna”

Daniele Mari

Diego Godin saluta ufficialmente l'Atletico Madrid: per lui c'è l'Inter

Diego Godin sarà un giocatore dell'Inter. Non è una novità per nessuno ma il difensore dell'Atletico Madrid ha voluto salutare i Colchoneros con una conferenza stampa, seguita live da Fcinter1908: "Sono molto nervoso, più che a una partita. E' molto complicato (piangendo ndr). Sono le ultime partite con l'Atletico, sarò un tifoso in più. L'Atletico è stato una famiglia, casa mia. E' stata una forma di vivere, un modo di vivere. Non pensavo sarebbe arrivato questo momento, per questo sono così nervoso. Sono cresciuto come giocatore, tantissimo. E' dura lasciare casa e la famiglia. Sono cresciuto come persona. Avrei tantissime cose da dire ma volevo che sapeste questo da me. Abbiamo vissuto tantissimi momenti, belli e meno belli. Non potete immaginare cosa significhi per me l'Atletico. Voglio solo ringraziarvi, ringraziarvi tutti".

PARLA IL PRESIDENTE CEREZO - "Oggi è un giorno speciale per l'Atletico Madrid. Non salutiamo un giocatore che è una leggenda, siamo qui per ringraziarlo. Caro Diego, qui c'è tutta la famiglia. Nessuno ha voluto perdersi questo abbraccio a te, neanche i tuoi compagni. Siamo tutti orgogliosi di te, sappiamo quanto hai dato in questi nove anni. Dal primo minuto. Coraggio e cuore, queste parole definiscono l'essere colchonero. Dentro e fuori del campo. Sei stato protagonista degli anni migliori della storia dell'Atletico Madrid, segnando il gol che c'ha regalato una grande Liga. Sei nella nostra storia, sei nella storia di un club storico come l'Atletico Madrid. Hai sollevato i tuoi compagni quando sono arrivate le sconfitte e hai portato con orgoglio la fascia di capitano. Grazie di cuore. Andrai in un altro club ma sappiamo che sarai il nostro più grande tifoso. Ti auguriamo in bocca al lupo nella tua nuova avventura ma l'Atletico Madrid è la tua famiglia e il Wanda Metropolitano è casa tua. Se in campo sei stato un campione, fuori dal campo sei stato un super campione".

ANCORA GODIN - "Sono molto emozionato, stare qui con mio fratello, il Cholo Simeone, tutto lo staffo. E' davvero complicato per me". E piange nuovamente Godin

"Sono venuto qui a salutare tutti gli amici, tutti i tifosi. Griezmann non mi ha convinto come ho fatto io con lui? Non è così, abbiamo parlato tantissimo. Ma oggi sono qui per salutare. Non abbiamo raggiunto un accordo con il club e si chiude una tappa per me, la più importante della mia vita. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa storia, di questa tappa, della storia di questo grande club".

E' vero che l'Atletico ti ha fatto un'offerta di rinnovo di due anni?

"Sono qui per salutare, ma con la testa molto alta. Ho dato tutto, ogni giorno. Me ne vado con grande orgoglio. Ho avuto offerte in passato, ho sempre rifiutato e lo rifarei 1000 volte. Sono orgoglioso di quello che ho fatto, l'Atletico avrà un tifoso in più, ora che vado fuori dalla Spagna. Spero che l'Atletico continui a vincere, continui a crescere e continui a lasciare l'anima in campo. Io posso solo ringraziare e rispettare questo club, questa maglia è stata la mia vita"

Hai rifiutato il Manchester United l'anno scorso. E' vero?

"Ho deciso di restare, non mi sono mai pentito. Per me la cosa più importante è sempre stata la squadra, questo club, i miei compagni. Adesso non siamo arrivati ad un accordo e si conclude questa tappa. Sono qui solo per ringraziare, niente di più".

Era l'addio che volevi?

"E' parte della vita, ci sono cambiamenti nella vita. Sono sempre difficili. I cambiamenti ti fanno maturare, ti fanno guardare la vita da un'altra prospettiva. Non mi pento di niente. E' come chiedere ad un tifoso se volesse restare qui per sempre. E' chiaro che mi sarebbe piaciuto. Ma la tappa si è conclusa e me ne vado come un tifoso in più. Voglio ricordare tutto il buono che abbiamo fatto e vissuto e tutti gli amici che ho trovato qui"

A chi hai comunicato la tua decisione per prima?

"In tanti mi hanno chiesto di restare. Con mia moglie abbiamo sempre parlato, sono loro i miei consiglieri. I miei genitori, sono coloro che mi hanno reso ciò che sono. E mia sorella, che mi aiuta sempre e che non è qui ora. Non ho rimpianti, l'Atletico è un club troppo grande. Ha milioni di tifosi e mi hanno dimostrato il loro affetto in tutti i modi. Sognavo fin da bambino di essere un grande calciatore ma non c'è niente di più bello che entrare in uno stadio e sentire la gente gridare il tuo nome. E questo l'ho vissuto qui all'Atletico, per cui posso solo ringraziare. Quando la tua gente ti rispetta ti rende orgoglioso e io mi sento così, mi sento orgoglioso di aver giocato qui all'Atletico".