Un anno con Spalletti, poi il biennio con Conte con cui passa a un attacco a due nel quale emerge la grande alchimia con Lukaku. Lo scudetto sfiorato, la finale di Europa League e l'addio un po' a sorpresa del tecnico salentino insieme al belga. In quel momento Lautaro dimostra di essere all'altezza dell'Inter, perché compie un ulteriore salto di qualità. Con Dzeko (e poi con Thuram) si capisce che in realtà l'argentino è in grado di convivere con qualsiasi tipo di attaccante al suo fianco. Migliorano tra l'altro i numeri sotto porta.
Fino all'attualità, con lo scudetto centrato da capitano. "Una salita continua, ininterrotta, che ha portato l'Inter alla vetta del campionato e quasi a quella europea. Lautaro a scalata momentaneamente finita si è guardato indietro, con il braccio sinistro stretto dalla fascia da capitano e si è emozionato, commosso. Sei anni insieme, uno più bello dell'altro.
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