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Quell'estate del 2018 se la ricordano in molti. L'Inter di Luciano Spalletti, nel tentativo di alzare ulteriormente l'asticella, accolse a Milano un giovane di belle speranze. Lautaro Martinez, argentino come il capitano Icardi, fu accolto con grande curiosità e proprio sotto l'ala del suo connazionale avrebbe dovuto coltivare le sue ambizioni. Le cose non sono andate proprio così, ma il percorso di crescita del Toro è stato inesorabile e direttamente proporzionale alla crescita della squadra.
Lo sottolinea anche il focus proposto oggi dalla Gazzetta dello Sport. Si legge infatti: "Sei anni più tardi quell'attaccante non solo è il più forte in tutta in Italia nel suo ruolo, ma ha appena vinto uno scudetto da capitano proprio con la squadra che aveva puntato su di lui per rialzarsi. Con i colori nerazzurri è maturato, è cresciuto e si è trasformato gradualmente in un campione. Allo stesso tempo la squadra - come il club - ha completato lo stesso processo, di pari passo, con la medesima voglia di continuare su questa strada. È una salita, ma porta in alto. E a guardarsi indietro nel momento della grande gioia, dagli occhi del Toro è sgorgata qualche lacrima di commozione".
Un anno con Spalletti, poi il biennio con Conte con cui passa a un attacco a due nel quale emerge la grande alchimia con Lukaku. Lo scudetto sfiorato, la finale di Europa League e l'addio un po' a sorpresa del tecnico salentino insieme al belga. In quel momento Lautaro dimostra di essere all'altezza dell'Inter, perché compie un ulteriore salto di qualità. Con Dzeko (e poi con Thuram) si capisce che in realtà l'argentino è in grado di convivere con qualsiasi tipo di attaccante al suo fianco. Migliorano tra l'altro i numeri sotto porta.
Fino all'attualità, con lo scudetto centrato da capitano. "Una salita continua, ininterrotta, che ha portato l'Inter alla vetta del campionato e quasi a quella europea. Lautaro a scalata momentaneamente finita si è guardato indietro, con il braccio sinistro stretto dalla fascia da capitano e si è emozionato, commosso. Sei anni insieme, uno più bello dell'altro.
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