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Inter-Icardi, il rinnovo arriverà e la clausola sarà più alta. Le dichiarazioni di Maurito…

In conferenza stampa di Mauro ha lanciato l'ennesimo segnale d'amore all'Inter

Gianni Pampinella

È il giorno di Barcellona-Inter. Una partita speciale che evoca dolci ricordi ai tifosi nerazzurri, tutti legati a quella sera del 28 aprile di 8 anni fa quando i nerazzurri uscivano sconfitti dal Camp Nou, ma volarono in finale. Sarà una partita speciale per Mauro Icardi che a Barcellona è iniziata la sua vita da calciatore. "Icardi da queste parti fa rima con rimpianto, pure tra i tifosi del Barcellona che, tutto sommato, qualche giocatore discreto nella loro storia l’hanno applaudito", si legge sulla Gazzetta dello Sport. "Gennaio 2011 sembra ieri. Sembra ieri il giorno in Riccardo Pecini, talent scout di quelli non solo per definizione, viene chiamato a Barcellona. C’è da vedere un ragazzino che sta per diventare maggiorenne, anche se pare abbia 30 anni. Il ragazzino fa panchina, però, in un derby con l’Espanyol. Perché in Catalogna i centravanti classici non vanno di moda, men che mai in quel preciso periodo storico. Mauro entra l’ultimo quarto d’ora, il tempo del minimo sindacale e via. Pensi: non accadrà nulla. Una panchina e una chiacchierata a quattr’occhi dopo, Mauro sbarca a Genova e inizia l’Icardeide".

Poi si torna sulle dichiarazioni di ieri in conferenza stampa di Maurito che ha lanciato l'ennesimo segnale d'amore all'Inter: "«Sto bene all’Inter, non ho alcuna intenzione di andare via, io e la mia famiglia stiamo bene a Milano». E ancora di più: «Voglio raggiungere i miei obiettivi, voglio contribuire a migliorare l’immagine dell’Inter — spiega —. Di questa squadra sono il capitano, voglio difendere questi colori nella miglior maniera, ecco perché non ho mai pensato di andarmene, al di là delle offerte che pure ci sono state e ci saranno ancora». È una chiamata alla società, magari anche un modo di rafforzare la propria posizione nella trattativa per il rinnovo di contratto. Intendiamoci: rinnovo sarà, perché non c’è altra via, con tanto di clausola rescissoria innalzata rispetto ai 110 milioni attuali. Ma c’è ancora da trattare, in fondo anche le migliori intenzioni hanno bisogno di basi d’appoggio solide e confortevoli".

(Gazzetta dello Sport)

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