Il nuovo statuto dell'Inter, approvato ieri, mette in luce una realtà forse sorprendente, svelata oggi da Calcio e Finanza: fino a quando Erick Thohir possederà il 10% dei nerazzurri – oggi è al 31,05% – potrà opporre il veto su tantissime questioni come, ad esempio, sull’approvazione del budget e del business plan; su investimenti e disinvestimenti (extra budget) superiori a 5 milioni di euro; sulle nomine dei dirigenti e sulle posizioni debitorie.
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Inter, il nuovo statuto svela: Thohir ha enorme potere di veto. Ecco tutti i settori
Il presidente, fin quando avrà almeno il 10%, potrà opporsi a tutta una serie di operazioni, per le quali servirà sempre il suo consenso
"“Fino a quando – si legge nell’articolo 10.5 dello statuto – secondo le risultanze del libro soci vi siano azionisti (…) che detengano una percentuale di azioni pari almeno al 10% del capitale sociale, per la valida assunzione di qualsivoglia deliberazione e decisione relativa a qualsivoglia delle materie” contenute negli articoli 9.9d (che regola anche la maggioranza qualificata in assemblea) e 10.5.4 dello statuto “sono richiesti la presenza e il voto favorevole di tutti gli amministratori“.
"Tra le operazioni societarie che richiedono il parere positivo di tutti i nove membri del cda – oltre a quelle già citate, come ad esempio l’approvazione del budget – rientrano alcune meno probabili (la messa in liquidazione volontaria dell’Inter), ma altre che, invece, potrebbero essere all’ordine del giorno in futuro. Bisognerà mettere tutti d’accordo per gli aumenti di capitale o per modificare (e rimuovere) le limitazioni sul trasferimento di azioni, ad esempio.
"Tutti dovranno essere concordi su operazioni di fusione e sui contratti con dipendenti che eccedano l’1% dei ricavi complessivi. Per tutelare la storia dell’Inter, inoltre, chi ha il 10% potrà opporsi alla modifica del nome o del logo della squadra; sembra improbabile, ma è proprio quello che ha fatto Suning con la sua società cinese, il Jiangsu Suning. In più, bisognerà incassare l’ok di tutti per “qualsiasi operazione effettuata con Suning holding group, o sue parti correlate, di importi superiori, su base annua, al 7,5% dei ricavi complessivi” dell’Inter.
"In più, come già previsto per Massimo Moratti, Erick Thohir ha anche il diritto di prelazione sulle quote del Suning Commerce Group, nel caso in cui l’azienda cinese volesse vendere (e viceversa). Il peso del CdA sarà importante anche nel caso di altri trasferimento di quote: servirà infatti il gradimento del consiglio d’amministrazione, a meno che non avvenga tra soci o collegati con il soggetto controllante.
"(Calcio e Finanza)
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