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Inter, il voto al mercato: una ‘virata’ convince per due motivi. Resta un neo e non è Modric

Il giudizio di Daniele Mari, direttore di Fcinter1908, sul mercato estivo 2018 dell'Inter

Daniele Mari

Lautaro Martinez, De Vrij, Asamoah, Nainggolan, Politano, Vrsaljko, Keita Balde e il giovane Salcedo. Si chiude così il mercato estivo dell'Inter. Un mercato, per certi versi, inaspettato, soprattutto alla luce del fatto che l'Inter è ancora (per l'ultimo anno si spera) sotto settlement agreement. Sono arrivati sette nomi importanti, sette giocatori potenzialmente titolari nella formazione di Spalletti. E, cosa più importante, sono arrivati uomini chiesti espressamente da Spalletti, il cui rinnovo è l'autentica ciliegina sulla torta.

Voto al mercato dell'Inter? Un 7,5 convinto. A partire dalle operazioni fatte a titolo definitivo: Nainggolan e Lautaro Martinez. Il primo: scelta chiesta, urlata, invocata da Spalletti. E quindi da condividere. L'altro: grande talento, già sorpresa in questo precampionato. Quelli dell'Inter sono 16 milioni che presto schizzeranno a livelli 4-5 volte superiori.

Sono decisamente positive anche le operazioni portate a termine in prestito con diritto di riscatto, unica formula possibile per Piero Ausilio, al netto dei problemi con la lista Uefa (anche dopo le aperture da Nyon) e soprattutto con la questione ammortamenti. L'Inter, già dai tempi di Sabatini, cercava una "dose ragguardevole di gol": l'aveva individuata in Malcom ma le scelte di Politano e Keita Balde sembrano ben più di un piano B e soprattutto entrambi hanno già dimostrato di poter andare serenamente in doppia cifra in Serie A, impresa che nelle recenti Inter era riuscita solo a Perisic.

Molto positiva anche la capacità di resistere alle sirene per i pilastri della squadra: le offerte per Skriniar, dopo aver comprato De Vrij, avrebbero potuto far vacillare, essendo più vicine ai 70 milioni che ai 60. Secco il no di Suning, che ha eretto muri alti anche su Brozovic, Perisic e Icardi, fissando i prezzi di vendita a cifre proibitive.

E poi c'è il capitolo Arturo Vidal, tra chi giura che sia stata l'Inter a virare e chi, invece, è convinto che il blitz del Barcellona abbia sorpreso i nerazzurri. Propendo per la prima ipotesi, soprattutto alla luce del quasi contemporaneo accordo per Keita Balde. C'era uno slot per gli extracomunitari, Spalletti ha deciso di utilizzarlo per l'ex laziale: visti i problemi realizzativi dell'Inter, sembra una virata che convince, senza voler sminuire il valore di Vidal. E c'è un secondo motivo che fa preferire l'opzione Keita all'ipotesi Vidal: nel ruolo di trequartista sta esplodendo tumultuosamente il signor Martinez Lautaro. Questo significa che Spalletti, che del resto lo ha già confermato, si sentirà più libero di arretrare Nainggolan di qualche metro, lasciando spazio al Toro dietro a Icardi. Per cui ci può stare che si sia preferito un jolly offensivo al pur apprezzato Vidal.

Cosa manca?Un centrocampista dai piedi buoni che non ci faccia stare tutte le domeniche con il fiato sospeso per la salute di Brozovic. Vecino, Gagliardini e Borja Valero non sembrano sufficienti per garantire all'Inter quel tasso tecnico necessario per competere ad alto livello sia in Champions che in campionato, soprattutto dopo aver perso due fonti di gioco come Cancelo (Vrsaljko era una delle opzioni migliori per sostituirlo) e Rafinha. La formula del prestito con diritto di riscatto rendeva difficile trovare un profilo all'altezza, il caso Modric esula da ogni discorso, tanto più che gli agenti avevano promesso di farlo andare via a zero, una mission impossible infatti fallita.

Ma il vero neo è un altro: si conferma, per l'Inter, un'atavica difficoltà a cedere i giocatori della 'fascia di mezzo' in esubero. Eclatante il caso Joao Mario (ma i grandi procuratori come Kia non erano quelli bravi a farti comprare i loro assistiti ma anche a piazzarli poi? Domanda retorica) ma in generale è conclamata la necessità, per fare cassa, di attingere al florido vivaio nerazzurro. Strategia vincente, finora, ma potrebbe non bastare in futuro. Tutte le big d'Europa, in un modo o nell'altro, operano in uscita con esuberi della prima squadra. L'Inter, in questo, sembra poter decisamente migliorare.

Ma è un neo che non sporca il quadro generale: si chiude una sessione estiva decisamente positiva per la squadra nerazzurra. Ma ovviamente questo non è garanzia di alcunché: i voti al mercato se li porta via il vento, quello che conta è il voto che si prende in campo. L'anno scorso, l'ha "preso Vecino"...il voto giusto. Quest'anno vorremmo soffrire meno.

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