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Inter, in medio stat virtus: finalmente mediana da big. E quel vizietto di Gagliardini…

L'acquisto del giovane centrocampista ha dato equilibrio alla squadra di Stefano Pioli

Daniele Vitiello

Due erano gli obiettivi che l’ambiente interista aveva messo sul conto di Stefano Pioli per il match disputato ieri pomeriggio al Meazza con l’Atalanta: prestazione e risultato. Per dare un segnale alla dirigenza, alla proprietà e prima ancora alle avversarie. Attese ampiamente rispettate dall’allenatore emiliano, che già al momento dell’annuncio delle formazioni ufficiali ha fatto capire di aver imparato dagli errori commessi in alcune circostanze. La decisione di schierare Ansaldi e non Murillo, plasmando la squadra sul 4-2-3-1 che già prima di quest’oggi tante soddisfazioni gli aveva regalato, è stata mossa coraggiosa ed efficace. Provando a svuotare la riflessione dai fiumi di retorica che solitamente si sprecano in queste occasioni, non si può non applaudire il tecnico nerazzurro, al di là dei sette gol e dei limiti palesati tutti in un sol colpo dall'Atalanta.

Per la preparazione in settimana, per il tono delle dichiarazioni del pre partita, per la concentrazione mostrata in campo dal primo all'ultimo secondo di gioco (fatta eccezione per quello svarione a fine primo tempo), l'Inter ha dimostrato di aver voltato pagina e di aver imboccato definitivamente la via giusta, pronta a scrollarsi di dosso definitivamente il burrascoso recente passato per puntare senza esitazioni a riprendersi gloria e soddisfazioni che le spettano, spinta da un pubblico che continua a far registrare numeri pazzeschi. E a centrocampo la squadra nerazzurra ha posto le basi per un futuro sempre più roseo. Applausi per un Roberto Gagliardini che fa razzia di elogi convinti per aver dato equilibrio alla squadra, per aver accelerato in maniera pazzesca il processo di redenzione di Geoffrey Kondogbia (semplicemente mostruoso ieri, al punto da evocare paragoni con Vieira) e per aver gustato già due volte la gioia da marcatura, vizietto che crea assoluta dipendenza. E' la diga polivalente il vero valore aggiunto dell'Inter, come qualsiasi big che si rispetti. Manforte alla linea arretrata e all'attacco, filtro e intelligenza tattica che portano ad una lettura sempre efficace delle situazioni di gioco, punto di forza che, unito alla discreta forma fisica, non fanno che alimentare le speranze dei più per questo ultimo scorcio di stagione.

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