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Lautaro Martinez è arrivato tra l'incertezza, tra i dubbi: tanti gol in Argentina, ma i tifosi nerazzurri avevano ancora in testa Gabigol, arrivato in pompa magna per poi essere subito relegato in panchina. Ma l'argentino è diverso e l'ha già dimostrato in poche settimane: prende la 10 senza paura, si è già conquistato la maglia da titolare a suon di gol e grandi prestazioni: ora l'obiettivo è sul Sassuolo, domenica prossima: il posto da titolare è l'unica cosa che vuole. "Da Lugano a Madrid ci sono dentro abbastanza ingredienti per benedire il giorno in cui la società nerazzurra ha deciso di portarsi a casa questo argentino. A Lugano furono sufficienti 16 minuti per capire che in area di rigore la musica suonava dolce. Centravanti puro, perché Icardi era ancora ai box, e un’intesa subito buona con il terzetto alle sue spalle. C’era ancora Nainggolan, che si sarebbe infortunato tre giorni più tardi a Sion. E’ stata la partita più difficile per Lautaro – anche qui centravanti, ma senza spunti decisivi, se non un paio di giocate a caricarsi sulle spalle i compagni – e l’Inter tutta. Paradossalmente, però, il k.o. del Ninja ha di fatto cambiato i piani di Spalletti e del mercato. Perché senza il belga è di fatto diventata obbligatoria l’idea che viaggiava per la testa di Spalletti in maniera ancora poco concreta: Lautaro con Icardi, tanto per vedere l’effetto che fa", scrive La Gazzetta dello Sport.
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