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Appiano Gentile - Cresce l'attesa a Milano per l'Euroderby di ritorno tra Inter e Milan. In palio una finale di Champions che manca dal 2010 per i nerazzurri e dal 2007 ai rossoneri. L'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi, accompagnato da Francesco Acerbi, risponderà alle domande dei cronisti presenti nel quartier generale di Appiano Gentile. FcInter1908.it, presente sul posto, vi riporterà le dichiarazioni del tecnico.
Che cosa ha fatto la differenza nel percorso e cosa serve domani?
"Ai sorteggi c'era un po' di delusione, non eravamo stati fortunatissimi. Mi sono limitato a dire a staff e giocatori che anche Barcellona e Bayern non erano felicissimi di avere l'Inter in terza fascia. C'era tantissima fiducia, ora siamo arrivati qui e sappiamo che abbiamo un passo molto importante".
Cosa ti aspetti dal pubblico? Ti aspetti di avere un'Inter che vada oltre il 100%?
"L'avevo già detto prima del Benfica, sarò ripetitivo, ma domani saremo coi tifosi e non ho dubbi, sono sempre stati con noi, anche nelle difficoltà. Per tutti noi, ci vorranno testa fredda e cuore caldo, è l'unica strada per interpretare bene la partita".
Come stanno Lautaro e Correa?
“Joaquin ha chiesto lui il cambio, non lo avrei tolto io, mi stava piacendo col Sassuolo, era un indolenzimento muscolare, le sensazioni sono buone, valuteremo oggi e domattina se sarà disponibile, dovrebbe farcela ma non ho la certezza. Lautaro è in un ottimo momento, si alterna con gli altri attaccanti nel migliore dei modi”.
Più tranquillo ora che all’andata come vigilia?
"Io da allenatore le vivo quasi tutte allo stesso modo, domani è una delle più importanti nella storia dell'Inter, sappiamo l'importanza che ha per tutti, dovremo farla nel migliore dei modi, sappiamo di avere un meritato vantaggio, ma sappiamo di dover fare una partita da Inter senza gestire, coprendo bene il campo. Il Milan di fronte ha tantissima qualità".
La forma fisica di Lukaku? È al livello del primo biennio ora?
"Lo conoscete, sapete cosa può fare Lukaku. Io da allenatore chiaramente avevo riportato qui Lukaku con entusiasmo per vedere quello dell'ultimo mese, quello che avremmo voluto tutto l'anno. Lui e Brozovic hanno avuto imprevisti, erano indispensabili per noi e abbiamo sofferto senza di loro. Siamo stati in alcuni momenti bravissimi senza di loro. Lukaku ha lavorato tantissimo ed è arrivato all'ultimo mese nel migliore dei modi. 3 partite alla settimana non so se può gestirle ecco, col suo fisico incredibile. All'Olimpico e col Sassuolo ci ha dato ciò che abbiamo visto".
Come si gestisce il Milan? L’arbitro di domani?
“Difficilmente parlo di arbitri. All’andata c’è stato un episodio che andava valutato in un altro modo, mi riferisco al fallo di Krunic su Bastoni che avrebbe dato qualcosa di importantissimo a risultato e qualificazione. Ma non c’è nessun problema. In tanti quando hanno visto la designazione dell’arbitro francese con quattro francesi nel Milan… ma non ci sono problemi, massima fiducia. Non possiamo gestire la partita di domani col Milan, serve una partita da Inter, ci saranno insidie, cercheremo di uscirne nel migliore dei modi”.
Tatticamente, senza fare ragionamenti per gestire la gara, si può pensare di abbassare un po' il baricentro o no?
"Ringrazio per le parole su di me. Per le scelte, io leggo e ascolto poco fortunatamente, ma so tutto, so tutto. La mia grande fortuna è che ascoltiamo e leggiamo poco. Le scelte, sappiamo, dopo la partita è sempre facile... Noi allenatori dobbiamo compiere scelte quotidiane, sempre, a volte si è più fortunati, altre no. Ce lo impone il mestiere. Si possono avere in mente cose per domani, ma non si sa prima come sarà. Dovremo a volte essere aggressivi, altre dovremo difenderci tutti uniti. Indipendentemente da Leao, il Milan ha qualità ed è in semifinale, grandissima attenzione".
Come vive il momento a livello personale? Si è confrontato con gli allenatori italiani finalisti?
"Siamo a 90' più recupero da un sogno che avevamo con questi splendidi ragazzi che ho la fortuna di allenare. Siamo anche in finale di Coppa Italia, all'inizio si poteva pensare che avremmo potuto lavorare meglio. Durante la sosta con Lautaro, Dumfries, Lukaku, Brozovic, abbiamo lavorato molto bene. Ora con partite così importanti e ravvicinate, è stato una fortuna non aver tanto tempo per pensare. 5 partite fa eravamo molto lontani dalla Champions, ora manca l'ultimo passo. Ora testa a domani, sappiamo del vantaggio, siamo molto vicini, serve una partita da vera Inter".
Come hai trasformato Calhanoglu in un padrone della squadra, in un regista?
"È stata una scelta, un'intuizione, ci mancava Brozovic che è importantissimo e in quel momento ho pensato che poteva essere lui la soluzione più importante. Lui è stato bravissimo, mi viene in mente lo stesso Darmian che da terzo di difesa fa grandi cose, in un ruolo che non aveva mai fatto. Da noi aveva sempre fatto il quinto, in passato il quarto, è stato molto bravo lui. Ho giocatori di grandissime qualità che si adattano alle situazioni, mi viene in mente anche Luis Alberto alla Lazio che è diventato tra le mezzali più importanti d'Europa".
Si parla tanto del Milan. Avete la sensazione che dipenda solo da voi la qualificazione?
"Assolutamente sì, sappiamo chi affronteremo e sappiamo che siamo in un ottimo momento, siamo pronti per una gara di questa importanza, ci siamo già passati con una squadra fortissima come il Benfica, era lo stesso identico vantaggio. Sarà una partita, come quella col Sassuolo, che creerà insidie. Dovremo essere bravi a superare le insidie che ci saranno".
Più pericoloso sentirsi già in finale o il braccino?
"Squadra matura, seria, sappiamo del meritato vantaggio, ma non si è fatto nulla. Basta andare indietro. Lo dico anche a voi, non bisogna speculare nulla, dovremo fare una partita da Inter e tutti insieme possiamo affrontarla con grandissima fiducia. Il braccino non deve venire, ci sono giocatori importanti, ho la fortuna di avere calciatori che sanno il valore della partita. Dovremo giocarla come fatto negli ultimi derby".
Derby spartiacque come diceva Acerbi?
"Io avevo già risposto a un suo collega che è in fondo all'andata. Riveste un'importanza grandissima, lo sappiamo tutti. Indipendentemente ci siamo e vogliamo arrivare là dove era difficilissimo pensare di arrivare. Siete nel calcio da tanto, ci sono partite che indirizzano le intere stagioni, sappiamo il percorso e la strada in salita fatta, le critiche che se non sono pretestuose come spesso accade sono di aiuto e consiglio, sappiamo che domani ha grandissima importanza, inutile girarci intorno".
Come è arrivato a questo clima in spogliatoio?
"Innanzitutto è il lavoro quotidiano, come lavora tutta la rosa. Non siamo con un numero elevato, come altre squadre, siamo 20 con doppi nel ruolo. Zanotti, Carboni e Fontanarosa hanno un sicuro avvenire, ma sarebbero complicate per loro queste gare. Mi fermo ai 20, con qualche infortunio avuto recentemente, ma dopo il Mondiale grazie ai ragazzi si è creato qualcosa, ora abbiamo la finale di Coppa Italia e questa semifinale di ritorno. Il calendario è diventato gestibile solo così, con i ricambi di tantissimi giocatori, con l'impegno di tutti. Solo così potevamo gestirlo, chiedendo a tutti un grandissimo contributo".
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