LEGGI ANCHE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
copertina
Getty Images
Dopo aver conquistato matematicamente il piazzamento Champions, nella testa dei giocatori e di Simone Inzaghi c'è solo la finale di Istanbul. La Gazzetta dello Sport lo definisce un pensiero “verticale”. "La parola che risuona ad Appiano dove si progetta già da giorni l’impresa in Turchia: il diktat è ribaltare il campo in pochi secondi, l’ambizione è ripetere i blitz da guerra lampo che hanno già fatto male a tanti e che potrebbero pungere pure l’armata di Pep. La “verticalità” è proprio ciò che i nerazzurri hanno sperimentato con successo in alcune difficili battaglie di questa stagione: brillano gli esempi casalinghi con Barça e Napoli".
"Ma la verticalità è ciò che hanno sposato nell’ultimo mese e mezzo di risalita impetuosa e che bene si incastra con le caratteristiche di questo City, la cui onnipotenza a volte è messa in discussione dalla tattica rivale. Abbassare il baricentro e cercare verticalmente le punte alla velocità della luce è proprio ciò che si vuole fare per le strade di Istanbul. Del resto era stato Conte a innestare questo pensiero verticale nell’Inter scudettata: pur nel flop al Tottenham, Antonio ha comunque fatto cadere Guardiola due volte in due anni usando queste stesse armi".
"Al video si setacciano le (poche) volte in cui gli alieni di Pep hanno faticato e c’è sempre una costante: inutile mettere il pullman davanti alla porta perché Haaland sfonda anche quello, ma una difesa attenta e una ripartenza rapida dopo il recupero palla può far malissimo. Del resto, è ciò che è tornata a fare l’Inter riallacciando in parte il filo con la precedente epoca contiana. Per primo lo ha detto Romelu Lukaku, che in questo piano anti-City è altamente strategico, a partita in corso o magari pure dall’inizio".
(Gazzetta dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA