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Inter, Inzaghi non cambia mai: rischio calcolato. Pavard e Frattesi in attesa

Il tecnico nerazzurro punta sempre sui suoi e preferisce non rischiare: per i nuovi bisogna attendere il momento giusto

Una costante voglia di certezze e quella preferenza nel percorrere la strada conosciuto piuttosto che affidarsi a qualcosa di imprevedibile.

Simone Inzaghi sposa totalmente il concetto, come dimostrano le scelte in avvio di campionato.

La Gazzetta dello Sport ricorda un precedente:

“Al primo anno lo scudetto è scivolato via per due fattori. L’infortunio di Brozovic a marzo segnò il primo scossone alle certezze nerazzurre, quando l’allora insostituibile fu costretto a fermarsi per infortunio, l’Inter raccolse due punti in due partite, rallentando la sua marcia che già aveva subito una brusca frenata due settimane prima: la squalifica del croato si trasformò in un clamoroso 0-2 interno col Sassuolo. Poi arrivò la trasferta a Bologna, unica gara saltata da Handanovic. E Radu fece il resto”.

Inzaghi, dunque, non ama molto cambiare. Nonostante i 30 milioni spesi servirà del tempo per inserire Pavard nel tridente difensivo.

Stesso discorso per la mediana, con Calhanoglu scommessa nettamente vinta dal tecnico piacentino. Il tuo è diventato un centrocampista totale, con qualità e quantità, tecnica e agonismo, impostazione e pressione, e la sua crescita è sotto gli occhi di tutti.


Per il quotidiano, nonostante la grande prova in Nazionale saranno ancora Barella e Mkhitaryan le mezzali. L’armeno è diventato ormai imprescindibile.

Infine l’attacco, dove il capitano Lautaro Martinez non si tocca e con lui per ora c’è Marcus Thuram, che in questo momento ricopre i gradi di titolare.

“Simone è fatto così, quando conta, si affida ai suoi. Un rischio, ma calcolato. Che non tutti, ovviamente, prendono bene” conclude La Gazzetta dello Sport.


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