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Getty Images
Deciso, tagliente, quasi scomodo. All'inizio della sua seconda stagione sulla panchina dell'Inter, Simone Inzaghi non usato più mezzi termini e va dritto al punto. Nella conferenza stampa della vigilia della sfida contro il Lecce di questa sera, esordio ufficiale della nuova stagione, l'allenatore è stato chiaro: "La squadra deve rimanere questa".
"Con un anno in più di interismo sulla pelle, il tecnico ha aggiunto consapevolezza e guadagnato un nuovo status: ora può lanciare messaggi taglienti, perfino scomodi - scrive La Gazzetta dello Sport -. Ieri, ad esempio, per la prima volta da quando siede sulla panchina nerazzurra, ha tirato una riga decisa: è come se abbia detto “da qui non si passa”, in vista degli ultimi quindici giorni di mercato, imprevedibili per natura".
L'unica novità arriverà in difesa, con un innesto per completare il reparto:
"Unica eccezione, a detta di Simone, solo la casella del vice- De Vrij, il centrale di riserva che un tempo fu Ranocchia: lì un colpetto anche minimo si farà, senza affanni. Il vecchio soldato di Simone, Francesco Acerbi, sarebbe il low cost dell’ultimo minuto, Manuel Akanji in guerra aperta col Borussia Dortmund l’azzardo se si potesse spendere qualche milioncino a fine agosto".
In passato, Inzaghi è stato rimproverato di eccessivo aziendalismo con un approccio troppo tenero nei confronti della società. Il quotidiano rivela che in realtà Simone, nelle segrete stanze, ha sempre fatto pesare la sua voce, nonostante i paletti di Suning non consentano di spingersi troppo con le richieste.
Inzaghi vuole trattenere Skriniar ma c'è da fare attenzione al pericolo PSG:
"La pietra sulla vicenda sembrerebbe tombale, ma lungo le vie del mercato niente è mai davvero scontato. Soprattutto se in giro per l’Europa c’è una squadra furba, in attesa, e con mezzi economici poderosi come il Psg. E ce n’è un’altra, l’Inter, che deve comunque fare un attivo sul mercato di una sessantina di milioni per richiesta della proprietà. Insomma, se e quando cadrà a Milano l’ultima offerta parigina, quella da prendere o lasciare (di certo inferiore rispetto ai 70 inizialmente richiesti...), il dossier Skriniar passerà sul tavolo presidenziale. Sull’eventuale decisione di Zhang avranno di certo un gran peso le parole di Inzaghi: impossibile dire adesso se basteranno a cancellare ogni tentazione di fare cassa subito".
In uscita c'è sempre Cesare Casadei, che permetterebbe ai nerazzurri di mettere a bilancio una buona plusvalenza:
"Su di lui è in pressing il Chelsea: i Blues si sono spinti a 10 milioni, ma ne mancano ancora cinque per accontentare l’Inter. Ieri i nerazzurri hanno riparlato ancora una volta col Sassuolo, più defilato".
Marotta e Ausilio proveranno a trattenere Skriniar, cercando di percorrere strade alternative alla cessione dello slovacco. La vendita (inevitabile) di un big potrebbe essere spostata fino al 30 giugno del prossimo anno, facendo felice Inzaghi e non toccando più la rosa, almeno in uscita.
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