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Intanto prosegue la trattativa per quanto riguarda l’ingaggio:
“La società nerazzurra non può andare oltre i 6,5 milioni di ingaggio, da raggiungere anche attraverso alcuni bonus legati agli obiettivi e ai vari step delle singole competizioni. Inzaghi invece è partito almeno un gradino più in alto, intorno ai 7-7,5 milioni. Il dialogo è costante. Non c’è frizione”.
La Rosea non ha dubbi:
“l’accordo si troverà. E magari un ruolo importante lo giocheranno - come spesso avviene in questi casi - l’ammontare dei bonus e la natura degli stessi”.
Per quanto riguarda la tempistica, invece, può ricalcare quella della scorsa stagione, quando all’accordo si arrivò a inizio agosto, durante la tournée in Giappone della squadra.
Resta una linea guida che l’Inter ha sempre rispettato e che vuole tenere ben presente anche stavolta, ovvero quella di non iniziare la stagione con un tecnico in scadenza.
Il club ha spiegato a Inzaghi i motivi della scadenza al 2026 e non al 2027:
“Se per i giocatori può avere un senso ragionare con scadenze lunghe - Barella e Lautaro gli ultimi esempi - anche in termini di patrimonializzazione, per l’allenatore il discorso non funziona”.
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