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Getty Images
Nell'Inter che, dopo aver conquistato la Supercoppa Italiana e la finale di Coppa Italia, ha centrato anche finale di Champions League, batte forte un'anima italiana: da Barella a Bastoni, da Dimarco ad Acerbi passando per Darmian, i calciatori del nostro Paese stanno recitando un ruolo da assoluti protagonisti. Una differenza sostanziale con il 2010, ma anche una strategia ben precisa della società, come spiega il Corriere dello Sport: "La squadra nerazzurra insegue la sua quarta Champions League (o Coppa dei campioni) con una precisa e decisiva impronta italiana. Ben 5 elementi della formazione titolare, infatti, sono del nostro Paese. Si tratta di Darmian, Acerbi, Bastoni (l'intero pacchetto difensivo), Barella e Dimarco".
"La matrice azzurra dell'Inter attuale è sostanzialmente l'opposto di quella che sollevò la Coppa dalle grandi orecchie nel 2010 a Madrid. Quella squadra, infatti, sempre considerando i titolari, era completamente composta da stranieri. Anche in panchina, dove sedeva Mourinho, mentre adesso si accomoda l'italiano Inzaghi. Oggi, peraltro, è importante pure il contributo di chi non è in prima fila, come i vari D'Ambrosio, Gagliardini, Bellanova e Cordaz".
"Non si tratta di uno scenario casuale, ma di una scelta precisa da parte del club, che, nella prospettiva di creare un più forte spirito di squadra e di attaccamento alla maglia, ha puntato il mirino sui giocatori nostrani. E, di conseguenza, si procederà su questa linea anche per il futuro. Ad esempio, a proposito di nazionali, da mesi sui taccuini di Marotta e Ausilio c'è il nome di Scalvini per il dopo-Skriniar. Avendo compiuto 19 anni soltanto lo scorso dicembre, si tratterebbe di una soluzione molto valida. Al pari di portare alla Pinetina Frattesi, nome accostato all'Inter soprattutto la scorsa stagione, un po' meno in quella attuale. Ma la sua prestazione a San Siro, la scorsa settimana, ha impressionato, e qualche riflessione è stata fatta".
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