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"Tutti a cena, come sempre alla vigilia delle grandi sfide. L’Inter torna ad affrontare la Juve da capolista dopo tanti anni e anche il presidente Steven Zhang ha fatto di tutto per essere accanto alla squadra e incitarla in vista del big match di stasera. Il presidente è rientrato dalla Cina apposta: anche lui sente l’importanza del momento". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito all'avvicinamento alla grande sfida Inter-Juventus. Un match molto sentito, sia per la situazione in classifica sia perché c'è di fronte l'avversaria di mille battaglie, la Juventus.
DUE NOVITA' - Rispetto al match contro il Barcellona, Conte cambierà solamente 2/11 di formazione: oltre a Lukaku, che prenderà il posto dello squalificato Sanchez, ci sarà D'Ambrosio sulla fascia destra al posto di Candreva. La Rosea, inoltre, sottolinea come in panchina ci sarà Esposito, classe 2002, che salterà il big-match del Campionato Primavera per essere a disposizione per quello dei grandi.
CONTE ESARRI - La Gazzetta dello Sport, inoltre, pone l'attenzione sul "testa a testa" Conte-Sarri: "Maurizio Sarri scenderà in campo stasera, Antonio Conte gioca già da ieri. I due tecnici hanno scelto lati opposti nella regata di vigilia: lo juventino ha gettato una secchiata di ghiaccio sulla partitissima, l’interista l’ha accesa con parole (e occhi) di fuoco. Sarri ha respinto il confronto con Conte e ha ridotto a «quasi zero» l’incidenza scudetto di Inter-Juve. Conte, riferendosi a chi ha avviato una petizione per togliere la sua stella dallo Stadium, ha tirato in causa Andrea Agnelli. Sarri appare sempre più composto, «juventinizzato», lontano dai fuoripista da taverna delle antiche conferenze stampa. Conte è un elettroshock continuo all’anima della squadra. Sarri ha già dato tanto di suo alla Juve, ma ha trovato anche tanto: campioni e una squadra vincente. Gli basta la normalità per crescere, non ha bisogno di scosse. Il primo tempo del Camp Nou ha dimostrato il gran lavoro di Conte: un’Inter trasfigurata a tempo di record, nel gioco e nell’anima".
GAP DA RIMARGINARE - La Rosea, inoltre, pone l'accento sulle differenze a livello di rosa tra Inter e Juventus: "Prendiamo le mezz’ali. Da una parte due ragazzi, bravissimi, ma ragazzi all’inizio del sogno (Barella, Sensi); dall’altra due campioni del mondo: Khedira e Matuidi. Conte ha sottolineato anche ieri la distanza tra una Juve di campioni già fatti, che ha vinto e investito tantissimo, e un’Inter appena nata. Conte sa che la panchina di Sarri, più profonda e attrezzata (da Dybala in giù) stasera può fargli patire ciò che gli ha fatto patire il Barça (Vidal, Dembelé). Preso atto di questa oggettiva inferiorità, a Conte non può bastare la normalità per crescere e per vincere una partita come quella di stasera. Per compensare, serviva una scossa in più al cuore della squadra. Barella che confida alla Gazzetta: «Io per Conte mi farei ammazzare», rende bene l’idea dell’empatia che Antonio è già riuscito a creare in spogliatoio e delle motivazioni feroci che ha trasmesso alla squadra. Dopo gli occhi mostrati ieri alla Pinetina e il pensiero rivolto al presidente Agnelli, stasera il popolo nerazzurro probabilmente avrà la carica di Barella e la cornice di San Siro qualche grado di calore in più. Serviva una vigilia elettrica. E Antonio Conte è sceso in campo prima".
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