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Dopo il passaggio del turno in Champions League, l'Inter ospita la Juventus. Domenica sera a San Siro si gioca il derby d'Italia prima della sosta per le nazionali. L'allenatore dei nerazzurri Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida, queste le sue parole riportate in diretta da FCINTER1908.
Domani a San Siro arriva la Juve, una partita molto sentita.
"Sappiamo cosa rappresenta la partita per noi, la società, i tifosi, sarà una partita tra due squadre che stanno bene e hanno passato il turno in Europa. Corsa, aggressività, determinazione, sarà una gara così".
Juve seconda o settima?
"La consideriamo una grandissima squadra, è completa, fatta di giocatori molto forti. La rispettiamo molto, l'abbiamo sfidata all'andata, ci saranno le due gare di Coppa Italia. Sappiamo quanto è importante la preparazione mentale, con la Juve ancora di più".
L'entusiasmo può aiutarvi a sopperire anche ad alcune assenze?
"La qualificazione è motivo di grande orgoglio. Si tratta dell'ultima partita al termine di un periodo intenso, ci sono stanchezza e qualche infortunio, ma guardiamo alla Juventus. Avremo un aprile intenso, ce ne saranno altre 16 sicure da qui alla fine, speriamo anche qualcuna in più. Avrò bisogno di tutti e spero di poter fare tante scelte".
Ci fai un punto sugli assenti...
"Sul campo con tutti questi impegni è così, sappiamo che ad aprile tra le squadre in Champions saremo i più impegnati. Non avremo sicuramente Skriniar, Gosens e Bastoni. E poi ci sarà qualche giocatore da valutare bene oggi, ma sono fiducioso, sappiamo l'importanza della gara".
Si può sognare un grandissimo percorso in Champions?
“Da allenatore il mio unico pensiero ora è la Juventus. Siamo orgogliosi di quanto fatto a Oporto, ma il focus è sul campionato. Vogliamo fare la gara nel migliore dei modi”.
A che punto è Lukaku?
“Sta aumentando il minutaggio, è stato importantissimo per i quarti di Champions. All'andata ha fatto gol lui, ha giocato a Spezia, l'altra sera è entrato con lo spirito giusto. Sta lavorando nel migliore dei modi, io devo fare scelte di volta in volta, sono molto contento di Lukaku, da 4 giorni si sta allenando bene anche Correa. Avremo bisogno di tutti".
A Oporto l'Inter ha rischiato solo nel finale. Nelle altre partite ha rischiato a gara in corso sbilanciandosi. Si può trovare un equilibrio per attaccare e non rischiare?
"Sappiamo di dover migliorare, le partite sono fatte di transizioni, molti gol si subiscono quando hai la palla poco prima. Dal 93' al 97' ci siamo abbassati troppo, Marcano faceva la punta, eccetto i minuti finali a livello difensivo abbiamo fatto una grande partita. Sulla qualità potevamo fare meglio, ma era un ottavo e venivamo dal ko di La Spezia sempre".
Di Maria nella Juve sta a Messi nell'Argentina ai Mondiali. Gabbia su di lui domani?
"Conosciamo tutti che tipo di giocatore è, campione del Mondo, Sudamerica, è un grandissimo campione. Ho visto la Juve giocare con Kean e Vlahovic all'ultima, un'ottima Juve. Hanno Chiesa anche, un grandissimo potenziale, come l'Inter. La loro rosa è molto importante, dovremo prestare massima attenzione a Di Maria, Chiesa, Vlahovic".
Ti senti tu secondo o Allegri è giusto si senta secondo?
"Io guardo la classifica di oggi e l'Inter è seconda, ci sono degli organi appositi che decideranno la situazione. Lo vedremo quello che accadrà, speriamo presto. Io posso solo fare i complimenti alla Juve. Serve chiarezza presto per l'Inter e tutte le altre".
Le italiane stanno facendo un grande cammino in Europa.
"Ne avevamo bisogno, tra andata e ritorno abbiamo meritato tutte, sei squadre. Si è fatto un grandissimo passo, dobbiamo continuare tutti quanti".
Una cosa che ti porti nel cuore dopo Porto...
"La felicità dei miei ragazzi, sapevamo di aver fatto qualcosa di importante, c'è grande orgoglio. Parlavo della storia dell'Inter degli ultimi 12 anni, poi ho ben presente tutta la storia dell'Inter e cosa significa. La Juventus tatticamente alterna, a volte aspetta a volte ti viene a prendere alto invece, va letta bene la partita".
Le critiche possono essere paradossalmente uno stimolo per fare sempre meglio? Come le state vivendo lei e la squadra?
"Il mio non è stato uno sfogo, si è detto e parlato, io e la squadra sentiamo, ma la mia più grande preoccupazione e anche certezza è che tutti noi lavoriamo per il bene dell'Inter. Le critiche nel bene o nel male ci saranno sempre, dobbiamo capire quelle da prendere e quelle da scartare".
Ti piace pensare che i giocatori abbiano esultato anche per te a Oporto?
"Io sono molto soddisfatto, per tutti, ma al di là dei personalismi, noi dobbiamo lavorare e ragionare per l'Inter e i suoi tifosi. In campionato si doveva e poteva fare di più, ci lavoriamo quotidianamente, questo è il calcio e dobbiamo essere bravi tutti quanti ad andare oltre".
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