La prima volta è il 14 no vembre 1909, sul campo di Corso Sebastopoli a Torino: Juventus batte Inter 2-0, doppietta di Ernesto Borel. L’ultima, sempre a Torino, il 9 dicembre 2017: finisce 0-0. In mezzo un’infinita serie di battaglie che contribuiscono a trasformare il calcio in un fatto epico. Ecco allora che nel primo scontro di Serie A a girone unico, è il 19 marzo del 1930, Peppìn Me azza incanta il pubblico di Torino e, come un eroe ariostesco, rapisce gli occhi della principessa Maria Josè, seduta in tribuna di fianco al marito Umberto di Savoia. Quella volta, per un impegno inderogabile, il Re Vittorio Emanuele III è co stretto a rinunciare allo spetta colo. Meazza, il Balilla del calcio nazionale, negli anni Trenta è un’iradiddio.
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Inter-Juventus, più che avversari: una rivalità eterna. La storia del Derby d’Italia
Anzi, come scriverà Gianni Brera, è il fòlber. Non lo ferma nessuno, guizza come un’anguilla in mezzo ai difensori avversari, specialmente quelli della Juventus, e strappa applausi. Sono 12 i gol che il Peppìn realizza contro i bianconeri, ma questo bottino non riesce a toglier gli l’amarezza per il finale di campionato del 1935. E’ il 2 giugno quando si disputa l’ulti ma giornata, Inter e Juve sono in testa a pari punti. I nerazzurri perdono a Roma contro la La zio (24), mentre i bianconeri sbancano Firenze con un gol di Ferrari: per la Juve è il quinto scudetto consecutivo. La delusione del Balilla è la gioia della famiglia Agnelli che, tuttavia, dopo poco più di un mese, dovrà affrontare il dolore per l’improvvisa morte di Edoardo, il presidente della società, erede designato dal senatore Giovanni.
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