Le occasioni non sono comunque mancate nemmeno contro i ragazzi del Gasp - continua la Rosea -, ma sono state frutto più di casualità che di azioni corali: prima per due amnesie difensive degli avversari e poi perché quel pressing furioso di Freuler e compagni non poteva durare 90’. Ma resta il fatto che Perisic non ha trovato lo specchio in modo suicida sul lancio di Gagliardini, che Rafinha ha calciato in curva un babà servitogli da Icardi e che nel finale sempre Perisic poteva essere più cinico almeno due volte. Il tempo dirà se questo pareggio è da buttare o meno (Miranda però lo ha definito «un pessimo risultato»), ma resta il secondo sorpasso Champions mancato nel giro di 7 giorni quella brutta sensazione di dipendenza da Icardi e Perisic, quelli che segnano due gol su tre. Lo score infatti resta fermo a 33 gol (24 l’argentino, 9 il croato) sui 50 totali. Candreva – ieri ha pesato pure la sua assenza – è ancora a secco, come Gagliardini. Gli altri centrocampisti sono fermi a 6. Ed è ora che si dia una mossa anche Rafinha. Quell’errore, col sinistro che si ritrova, non è concepibile".
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