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Antonio Conte l'aveva detto: la grande differenza tra l'Inter e le due avversarie più accreditate, Juventus e Napoli, sta nella profondità della rosa. L'Inter ha fatto mercato per "sostituire", le altre due big per "consoldiare e aggiungere". Una differenza non di poco conto, in una corsa a tappa che dura 38 giornate.
Ma i primi test fatti dall'allenatore interista in gare ufficiali stanno cambiando la prospettiva. Tre mosse, tre inserimenti di giocatori mai provati realmente prima. E tre "gol", ovvero tre risposte estremamente positive.
Biraghi contro la Lazio. Poi Sanchez e Bastoni contro la Sampdoria. Nello spazio di due gare, Conte ha allargato la rosa dei suoi titolari, sottolinea oggi il Corriere dello Sport.
Era un obiettivo annunciato e il tecnico nerazzurro l’ha subito centrato, a conferma che in questo primo scorcio della sua avventura interista non sta di fatto sbagliando una mossa. Peraltro, avere più margini per scegliere chi mandare in campo è un’esigenza. Per continuare a correre in campionato, tenendo botta pure in Champions, infatti, occorre ruotare gli uomini e gestire le risorse, evidenzia il quotidiano.
E come non dare ragione al tecnico salentino: impossibile correre a questi ritmi con una rosa ridotta a undici titolari più un paio di riserve affidabili. Serve maggiore profondità e Conte la sta trovando anche senza l'aiuto del mercato. Biraghi, Sanchez e Bastoni hanno risposto presente. In attesa che altrettanto facciano giocatori ad oggi più in difficoltà, come Vecino superato anche da Gagliardini nelle gerarchie, e come Valentino Lazaro, il più in ritardo nell'apprendere i dettami tattici di Conte.
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