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Inter, la verità che il risultato non dice. Inzaghi ha risolto il grande dilemma?

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
L'analisi di Fcinter1908.it dopo il pareggio dei Campioni d'Italia in casa del Genoa nel primo match del nuovo campionato

Il campionato è appena iniziato, ma dopo i primi 90' sembra di aver già visto di tutto. L'Inter si è calata di getto nella centrifuga del campionato, attraverso una gara che ha regalato gol e colpi di scena, purtroppo non tutti favorevoli alla causa nerazzurra. Il 2-2 di Marassi è soltanto conferma di quanto sarà difficile ripetersi, come ha già sottolineato più volte Simone Inzaghi durante tutto il precampionato. L'asticella ora è più alta perché quel tricolore che i nerazzurri porteranno in giro per l'Italia darà stimoli ancora maggiori a qualsiasi avversaria.

Per questo il battesimo del fuoco stagionale è messaggio che risuona ancora più forte nello spogliatoio. Nessuno regalerà nulla a una squadra che però ha già imparato a prendersi tutto da sola, con determinazione e lucidità. Non dovranno mancare nemmeno quest'anno e dopo ieri è ancora più chiaro. Il rammarico è perlopiù legato a una situazione di vantaggio che a circa 10 minuti dalla fine doveva essere gestita con maggiore saggezza. Così non è stato e la leggerezza di Bisseck in pieno recupero si è unita a quella di Sommer nel primo tempo, vanificando la rimonta sublime di Thuram proprio a pochi passi dal traguardo.

Corre l'obbligo però di andare oltre la delusione, senza lasciarsi condizionare dal risultato nei giudizi. La verità è che l'Inter ha dominato per ampi tratti e avrebbe meritato i tre punti, scivolati via soltanto per due episodi in una gara che sembrava virare in tutt'altra direzione. Perché pur senza alzare al massimo i giri del motore, la squadra ha fatto la partita che doveva. Non era facile per i decibel del Ferraris e per l'intensità del Genoa, ma le risposte sotto certi aspetti sono arrivate.

Quando il rodaggio finirà, sarà più facile gestire le energie e le situazioni in campo. Ora le gambe non girano allo stesso modo per tutti, ma è fisiologico al termine di una preparazione cominciata a scaglioni e comunque mirata a rendere nel lungo periodo. Maggiore lucidità porterà maggiore equilibrio, anche a fronte di cambi tattici coraggiosi come quello proposto da Inzaghi a metà ripresa, rinunciando al play in un centrocampo a due composto da due incursori alle spalle delle tre punte. Scelta interessante, sarà il piano B tanto invocato? Anche in questo caso servirà tempo per risposte definitive.