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Inter, l’accordo con l’Uefa è difficile: ecco perché. Ma c’è una speranza…

Il mercato è in pieno fermento e Zhang Jindong, nuovo proprietario dell'Inter, vorrebbe presentarsi ai suoi tifosi con un grande colpo.

Alessandro De Felice

Zhang Jindong l'ha promesso a tutti i tifosi nerazzurri: "riporterò all'Inter i campioni". Una promessa impegnativa, anche perché al momento la società di corso Vittorio Emanuele è bloccata dal Fair play finanziario. L'edizione odierna di TuttoSport, spiega perché sarà difficile - per l'Inter - trovare un nuovo accordo a breve con i vertici di Nyon, ma allo stesso tempo evidenzia quella che potrebbe essere la speranza:

UN FRENO FINO AL 2018-2019 - "Da Nanchino a Nyon. Sulla strada della grandeur cinese esplicitata ieri da Zhang Jindong esiste un ostacolo, eredità delle precedenti gestioni nerazzurre: il "settlement agreement" concordato un anno fa dall'Inter con l'Uefa a causa dello scostamento dai parametri del fair play finanziario. Un accordo che obbliga il club nerazzurro a tenere sotto osservazione i propri conti fino alla stagione 2018-19 a causa degli sforamenti di bilancio degli anni passati. Il fondatore di Suning Commerce Group non ha risparmiato proclami. Ha annunciato che l'Inter deve rientrare tra i primi 10 club del mondo e promesso che torneranno stelle di prima grandezza a giocare con la maglia nerazzurra".

ACCORDO DIFFICILE - "Le disponibilità del gruppo di Nanchino sono notevoli: Suning ha un fatturato annuo da 20 miliardi di dollari (la holding addirittura il doppio tenendo conto delle altre aziende controllate). Ma questo non basterà ai successori di Thohir per largheggiare sul calciomercato. La presenza di una sanzione Uefa impedisce all'Inter di accedere al "voluntary agreement" introdotto un anno fa a Praga dall'Uefa per facilitare gli investimenti in caso di cambio di maggioranza al vertice dei club europei. Suning non potrà beneficiarne perché l'Inter ha già concordato un piano di rientro "non spontaneo".

LA SPERANZA - "Ma non è escluso che i nuovi dirigenti di Corso Vittorio Emanuele chiedano un incontro all'Uefa per farsi conoscere a Nyon e illustrare il proprio piano di sviluppo. Ed è proprio in questo ambito che risiede la principale ragione di speranza per i tifosi nerazzurri: l'aumento dei ricavi, legati a una maggior commercializzazione del marchio Inter e dei prodotti collegati in Estremo Oriente grazie alla rete di vendita di Suning. In questo modo sarebbe possibile spendere di più. Questa era già la strategia di Erick Thohir. Un approccio che adesso ha maggiori possibilità di successo grazie all'attività imprenditoriale di Suning, fatta apposta per questo piano economico (più difficile invece immaginare scambi diretti con lo Jiangsu che sarebbero monitorate in quanto operazioni con "parti correlate"). Ma gli effetti benefici potranno eventualmente essere apprezzati nel prossimo esercizio perché il bilancio dell'Inter chiude tra poche settimane, a fine giugno".

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