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Esperienza contro freschezza, generosità e acume tattico contro istinto e fiammate improvvise: uno dei ballottaggi nella testa di Luciano Spalletti in vista del big match di sabato sera contro la Juventus è quello tra Antonio Candreva e Yann Karamoh. Nelle ultime partite, complice anche l'infortunio alla caviglia occorso all'ex Lazio, il giovane francese è riuscito a trovare più spazio, esaltando la tifoseria nerazzurra con la sua spensieratezza e la sua ricerca continua dell'uno contro uno. Contro Cagliari e Chievo l'ex Caen ha sfornato delle ottime prestazioni, lasciando a Candreva solo scampoli di partita.
POLVERI BAGNATE - La stagione di Candreva è stata fin qui contraddistinta da un'evidente differenza di rendimento: titolare indiscusso per buona parte del campionato, l'esterno della Nazionale ha cominciato alla grande, fungendo da elemento cardine per la sua capacità di regalare assist e per la sua intelligenza tattica. Nella seconda parte di stagione il livello delle sue prestazioni è sceso, così come quello di tutta la squadra, e la tifoseria ha mostrato i primi segnali di disappunto per le sue giocate giudicate troppo "scolastiche" e poco imprevedibili. A tutto ciò si aggiunge lo "0" nella casella dei gol segnati, un vero e proprio incubo per un giocatore abituato a segnare con costanza come Candreva. Senza dimenticare che il numero 87 nerazzurro è stato sostituito ben 21 volte in questa stagione.
FUTURO ANCORA DA SCRIVERE - Spalletti ripone fiducia totale in Candreva, ma l'ascesa di Karamoh, le continue sostituzioni e i 31 anni compiuti a fine febbraio lasciano aperti diversi interrogativi sul suo futuro all'Inter: i discorsi legati al prolungamento del contratto (attualmente in scadenza nel giugno 2020) sono fermi da tempo, e i vertici interisti non considerano una priorità il rinnovo dell'ex Lazio. Per la prossima stagione uno degli obiettivi della dirigenza di corso Vittorio Emanuele è quello di rinforzare la batteria degli esterni offensivi da mettere a disposizione di Spalletti, e il ruolo di Candreva potrebbe non essere più così centrale nell'economia del gioco nerazzurro. Uno scenario che potrebbe convincerlo a rivedere le sue posizioni.
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