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Lautaro Martinez è stato a lungo inseguito e corteggiato dall'Inter la passata stagione. Grazie alla mediazione di Diego Milito e Javier Zanetti, la dirigenza nerazzurra è riuscita a battere l'agguerrita concorrenza che aveva messo gli occhi sul giocatore, Atletico Madrid su tutti. L'Inter, nel momento in cui si è parlato di affare fatto con il Racing, veniva dalla scottante esperienza Gabigol. Il brasiliano, su cui le aspettative erano altissime, aveva deluso ed era stato spedito in prestito al Benfica. La scottatura era ancora 'fresca' quindi ed ecco che su Lautaro Martinez iniziò ad aleggiare l'ombra di un Gabigol 2.0. Nulla di più falso, perché El Toro ha mostrato fin da quando ha messo piede ad Appiano Gentile ha messo subito in chiaro di essere fatto di un'altra pasta. La stessa dei grandi attaccanti argentini: da Batistuta a Hernan Crespo solo per citarne due (sia chiaro che non si vuole paragonare Lautaro a questi due grandi attaccanti, è ancora presto). In allenamento ha sorpreso tutti i suoi compagni di squadra che non perdono occasioni per elogiarlo: da Politano ("È forte"), a Miranda ("Ci aspettiamo questo da lui, è molto forte").
Anche Luciano Spalletti ha speso spesso belle parole per il Toro argentino: "Lautaro è come Icardi, ha tutto". Ma non solo negli allenamenti, anche nelle prime partite con la maglia nerazzurra hanno messo in evidenza le grandi qualità del giocatore che sembra avere una calamita nelle scarpe. Il gol contro l'Atletico Madrid e quello contro il Cagliari sono l'emblema delle qualità tecniche del giocatore. Soprattutto quello realizzato contro gli spagnoli, è un mix di grande qualità, precisione e personalità, quella che non manca mai a Lautaro quando scende in campo. I paragoni si sprecano (il nuovo Tevez, il nuovo Aguero, il nuovo Falcao), ma il giocatore sa che è ancora un diamante grezzo, a 21 anni non può essere altrimenti. L'Inter e Spalletti lo aspettano, i tifosi lo hanno accolto molto bene e sanno che hanno davanti un predestinato. Forse più avanti Luciano Spalletti proverà a farlo giocare insieme a Mauro Icardi, i due formano un mix perfetto e letale per le difese avversarie. Maurito il numero 1 dentro l'area di rigore, Lautaro l'uomo in grado di creare spazi e svariare su tutto il fronte d'attacco. Solo il tempo dirà se Martinez riuscirà a scrivere la storia dell'Inter insieme a Icardi, ma una cosa è sicura: Lautaro non è Gabigol.
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