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Inter-Lecce: (troppa) calma piatta a San Siro: 0-0 all’intervallo!

Eva A. Provenzano

‘Che dire… Applausi’. Non hanno altre parole i tifosi nerazzurri per dire grazie ai loro ragazzi dopo l’impresa in Champions contro il Bayern. Serve lo stesso entusiasmo per dare un assetto definitivo al campionato. La sensazione, al di...

‘Che dire… Applausi’. Non hanno altre parole i tifosi nerazzurri per dire grazie ai loro ragazzi dopo l’impresa in Champions contro il Bayern. Serve lo stesso entusiasmo per dare un assetto definitivo al campionato. La sensazione, al di là dei conti, è che questo pomeriggio sia un crocevia essenziale per la stagione. E così Leonardo parte all’attacco mandando in campo, tutti insieme, Sneijder, Pandev, Eto’o dietro a Pazzini (in teoria) unica punta. Manca Ranocchia e al suo posto accanto a Lucio gioca Chivu. Al posto del rumeno, sulla sinistra, va a giocare il jolly Javier Zanetti, dopo la pausa forzata a Monaco di Baviera, dovuta ad un attacco febbrile.

UN POSTO AL SOLE – L’Inter attacca nella parte di San Siro illuminata a giorno. Pazzini si invola, ma non stoppa, poi crossa in mezzo, velo di Sneijder, Eto’o non c’arriva. Poco dopo Pandev inventa per il folletto olandese nerazzurro: il suo tiro è centrale. Il Lecce mette ansia a Julio Cesar, ma i Leo’s boys ripartono cercando di trovare gli spazi giusti. La squadra salentina si fa vedere dalle parti di Lucio e Chivu, Corvia di sinistro tira e manda a lato. Diego Milito e Walter Samuel dalla loggetta sopra la panchina seguono la partita attenti. Zanetti sprona i compagni a suo modo spingendo sulla sinistra. Sneijder batte una punizione e illude San Siro, la palla sibila a lato. I nerazzurri spingono sulla sinistra, Leo si sbraccia per coinvolgere nella manovra Maicon, poi protesta per un fallo su Eto’o e l’arbitro Orsato lo rimprovera.

CHE FATICA – I nerazzurri provano a scardinare la difesa della squadra ospite che raddoppia e triplica la marcatura sui portatori di palla. I rimpalli e i batti e ribatti davanti a Julio Cesar sono da brivido, i contropiedi interisti troppo lenti. Stranamente Maicon non imposta, ci prova Lucio per vie centrali. Il capitano arriva sul fondo, crossa, ma nessuno raccoglie il suo invito. E il primo tempo è tutto qui. Serve un guizzo, una scossa, qualcosa che dia forza a quella ragione di più.