"I giorni di isteria attorno a Calhanoglu sono nati da un interesse (vivo interesse) del grande Bayern che aveva lusingato parecchio il regista fino a farlo tentennare. Ma sono pure la cartina di tornasole di questa precisa strategia aziendale. Prima di fare professione di interismo sui social, Calha aveva tentato di strappare un anno di più su un contratto rinnovato un anno fa e in scadenza 2027, ma aveva ricevuto un immediato no dai dirigenti. Netto, più o meno come la successiva voglia di Hakan di dire al mondo che sarebbe rimasto. La strada è perseguita dal nuovo presidente in persona, ma sempre in accordo con l’area sport e il d.s. Piero Ausilio, e soprattutto in piena sintonia con il nuovo proprietario. Oaktree, da fondo speculativo, non è abituato a cedere quando gioca a braccio di ferro".
"Qualche settimana fa era toccato a Lautaro, che firmerà fino al 2029 con robusto aumento da nove milioni più bonus. Il club ha alzato l’asticella solo per lui, ma non intendeva spingersi fino ai 12 richiesti. Pure in quel caso la temperatura della discussione era salita, al punto che il club si era ritirato sulla solita torre, finché lo stesso Toro ha chiesto all’agente di smetterla di giocare al rialzo", chiude Gazzetta.
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