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Le prime pagine sono, giustamente, tutte per Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. I due centravanti dell'Inter continuano a dominare a suon di gol e di assist, con un'intesa incredibile che cresce partita dopo partita. La Gazzetta dello Sport, nella sua edizione odierna, dedica un lungo focus alla coppia nerazzurra, non risparmiando elogi e complimenti: "Non sono una coppia, sono un’impresa di demolizione. Demolizione di avversari, costruzione di futuro, con tanto di rifiniture, pennellate d’artista, decorazioni. Se la luna ha una faccia oscura, la Lu-La splende da qualunque parte la si guardi. Martellate e lavoro di fino, statistiche e giocate, sacrificio ed estasi. Tre gol più due annullati dal Var, assist, veli, una miriade di palloni difesi spalle alla porta, e tramutati in fondamenta da gol. Lukaku e Lautaro portano l’Inter all’appuntamento con il Barcellona alla pari col Dortmund: 90’ per prendersi gli ottavi. Che si merita l’Inter. Che si meritano soprattutto loro, coppia che esalta e si esalta. Ventidue gol stagionali in coppia (18 fuori casa). E spesso i gol sono solo la superficie delle loro partite.
«Lautaro ha solo 23 anni ed è destinato a una carriera importante» aveva detto Marotta prima che timbrasse nel giardino dell’Eden Arena. Due gol a Praga, 90’ da dominatore, 7 tiri verso la porta. Le comparsate in Champions di un anno fa sono un ricordo, ora il Toro non è solo protagonista, ma si è scelto anche una compagnia d’eccezione. Eto’o, Crespo, Vieri: sono questi i suoi compagni di viaggio, gli unici che siano riusciti a segnare per 4 gare di Champions di fila con l’Inter. Finire lì in mezzo è un attestato che fa il paio con la stima di Messi. Un altro con cui Martinez condivide la tessera di un club ristretto. Gli argentini ad avere compiuto la stessa impresa sono 5: il Toro, Leo, Crespo, Lavezzi e Aguero. Anche qui, si sono visti compagni di viaggio peggiori.
Così come esistono partner d’attacco che ti aiutano meno di Lukaku. Dovrebbe essere lì che freme per un digiuno europeo che si prolunga, invece capisci subito, da un’apertura d’esterno, che a Romelu preme più continuare a far girare la squadra. La difesa della palla sull’1-0 è da supereroe che affronta gli umani, la sua partita complessiva è un manifesto, i battibecchi con la curva avversaria una costante (stavolta sembrano solo insulti, non razzismo). Il gol arriva ma viene annullato, poi viene cancellato dalla faccia interna della traversa. Quando Frydrych si sdraia aprendogli l’autostrada verso la porta, saluta Kolar in uscita e si prende un secondo per assaporare il ritorno al gol, prima di far partire il tiro a porta vuota. «Voglio sempre fare la differenza» ha detto poi. Gol numero 250 in carriera, a 26 anni. Slavia demolito, un po’ di futuro costruito", conclude la Rosea.
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