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Inter-Lukaku non è mai finita: “E dite voi se Marotta non ha realizzato…”

Marco Astori

È tornato. Ha segnato. Ha vinto. Sono bastati 90 secondi al numero 90 per dire a tutti che fra Romelu Lukaku e l’Inter la storia non è mai finita

"È tornato. Ha segnato. Ha vinto. Sono bastati 90 secondi al numero 90 per dire a tutti che fra Romelu Lukaku e l’Inter la storia non è mai finita. Anzi, è appena ricominciata. ". Apre così il focus del Corriere dello Sport su Romelu Lukaku, tornato al gol in una partita ufficiale con l'Inter dopo solo un minuto e mezzo. E il belga è pronto a realizzarne tanti altri: "Al Lecce, il 26 agosto 2019, il Gigante aveva realizzato il suo primo gol in Serie A; a Lecce, ieri sera, si è ripetuto. D’altra parte, alzi la mano chi aveva dubbi sull’immediata riuscita del secondo connubio milanese fra la squadra che il giocatore ha sempre amato di più e lo stesso, capace di segnare 104 insieme con Lautaro nel primo biennio nerazzurro culminato nello scudetto contiano.

Ricapitolando: nel 2019, l’Inter acquista Lukaku dal Chelsea pagandolo 74 milioni di euro; nel 2021 glielo rivende per 115 milioni di euro, l’acquisto più caro nella storia dei Blues, la cessione più remunerativa nella storia dell’Inter e della Serie A; nel 2022, Lukaku torna all’Inter in prestito oneroso per un anno, in cambio di 8 milioni euro più 4 di bonus. Dite voi se Marotta non ha realizzato un capolavoro, pur costretto com’è a camminare sulle uova dalla delicata situazione di bilancio che toglie il sonno a Suning e non solo a Suning.

A Via del Mare, il Gigante si è dannato l’anima dall’inizio alla fine e il suo lampo dopo 90 secondi sembrava annunciare una partita in discesa. L’hanno resa in salita l’orgogliosissimo Lecce di Baroni sospinto da un pubblico incredibile. Poi, la svolta di Inzaghi che ha ripagato il suo coraggio, perché chi osa vince: prima il tridente Lukaku-Lautaro-Dzeko, poi addirittura l’ingresso di Correa al posto di Skriniar: così il muro salentino ha ceduto all’ultimo assalto, firmato Dumfries. Subito dopo il fischio di Prontera, Lukaku ha chiamato a sé i compagni per stringersi tutti insieme attorno a una vittoria tanto sofferta quanto preziosa. Lukaku è l’Inter e l’Inter è Lukaku", si legge.