Come raccontato ieri stesso da Fcinter1908.it, il faccia a faccia tra l'avvocato di Romelu Lukaku e l'Inter a Milano c'è stato. La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina spiega il motivo del massimo riserbo: "Rinunciare ai proclami. Proseguire in silenzio, non infastidire il can che dorme di nome Chelsea. Tutti i protagonisti di questa commedia, dal finale imprevedibile, sono d’accordo su quale sia la strada migliore per riportare Romelu nella amata e rimpianta Milano. L’Inter e Lukaku continuano quindi a flirtare. Ma sotto traccia, lontano dai riflettori. Vogliono evitare di far irrigidire i Blues, il club di Londra che ha il potere di trasformare in realtà il sogno del belga, ma anche quello di mandarlo in frantumi".
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Inter-Lukaku, c’è già un traguardo clamoroso. Una data cerchiata col rosso
L'aggiornamento sull'incredibile scenario del quale si parla ormai da giorni in casa nerazzurra
Nessuno può immaginare come finirà questa vicenda. La strada è lunga e ricca di insidie, ma Lukaku e l'Inter in qualche modo proveranno a tornare insieme. Si legge sul quotidiano: "Siamo comunque agli inizi di un percorso tortuoso, ma i primi traguardi già raggiunti sono di per sé clamorosi. Colpisce, ad esempio, la pazza voglia di Romelu di tornare alla vecchia vita. Anche a costo di forzare la mano di fronte al Chelsea col rischio di conseguenze imprevedibili. L’abbaglio compiuto nell’agosto 2021 è diventato evidente, panchina dopo panchina, e negli ultimi mesi il belga ha iniziato un processo di riavvicinamento con messaggi e ammiccamenti sparsi.
Non solo. Spiega ancora la rosea: "Colpisce pure la disponibilità del centravanti, che a Londra guadagna 12 milioni di euro più tre di bonus, a decurtarsi l’ingaggio praticamente di metà. Questa eventualità è resa possibile anche da un assist del Fisco. In pratica, Lukaku sarebbe pronto a tornare alla prima, vecchia retribuzione interista: 7,5 milioni netti che al lordo sarebbero appena 11 (invece dei 15 a regime normale). Big Rom nell’ultimo anno ha tenuto il suo domicilio milanese e ha conservato in Italia il centro dei suoi interessi. Ledure, Marotta e Ausilio hanno chiarito che lì sta la chiave per affidarsi ancora al Decreto Crescita, ma la data limite per l’Agenzia delle Entrate è pur sempre il 30 giugno".
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