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Inter, la macchina da gol si ferma in Europa: ma Inzaghi sorride per 2 motivi

Inter, la macchina da gol si ferma in Europa: ma Inzaghi sorride per 2 motivi

Inter a due facce dal punto di vista realizzativo tra Serie A e Champions League, ma per Inzaghi ci sono due buone notizie

Alessandro De Felice

È un'Inter che va a corrente alternata dal punto di vista realizzativo. La squadra di Simone Inzaghi viaggia a due velocità: se in campionato ha realizzato 20 gol in 6 partite con una media di oltre 3 reti a partita, in Champions League la casella delle marcature è ancora ferma sullo zero dopo le sfide contro Real Madrid e Shakhtar Donetsk.

Sia contro i 'Blancos' che con la squadra di De Zerbi, l'Inter ha creato tanto - proprio come accade in campionato - ma non è riuscita a concretizzare le numerose opportunità. È successo anche ieri a Kiev: a deludere in Europa è la coppia Dzeko-Lautaro, rispettivamente a quota 5 e 4 gol in campionato ma che non sono riusciti a sbloccarsi in Champions League.

Il bosniaco e l'argentino hanno fallito un paio di chance importanti all'Olimpiyskiy di Kiev, come sottolinea La Gazzetta dello Sport: "Hanno pur sempre avuto macro-occasioni per indirizzare la gara e, invece, entrambi hanno sparacchiato oltre la traversa. Nel primo tempo è stato Edin al volo con un tocchetto da sotto, nel secondo il Toro su regalo impacchettato dalla difesa ucraina: troppo facile, perfino ingiusto, immaginare che in Serie A i palloni sarebbero entrati".

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La 'Rosea' mette in guarda l'Inter dopo le due partite di Champions League: "Il rischio, però, è quello di abituarsi, di considerare normale questa biforcazione Italia-Europa. Del resto, è per la terza stagione consecutiva che i nerazzurri rimangono senza vittoria nelle prime due partite della fase a gironi di Champions: a differenza di questa edizione, però, sia nel 2019-20 che nel 20-21 un paio di gol era stato sempre messo a referto a questo punto del cammino".

Nonostante il risultato, le buone notizie non sono mancate: sono 2 gli aspetti che possono far sorridere il tecnico. Il primo è che anche quando non mostra la miglior versione di sé, la formazione di Inzaghi produce occasioni multiple. Il secondo è legato al recupero di Joaquin Correa dopo lo stop per l'infortunio rimediato contro il Bologna. Il 'Tucu' è entrato nel finale e ha 'rischiato' di decidere la sfida all'86', in quello che è stato di fatto il primo tiro dello specchio.

Già dalla sfida contro lo Sheriff Tiraspol, l'Inter dovrà cambiare passo e tornare ad essere la macchina da gol che sta dimostrando di essere in campionato. Una svolta necessaria per rimettersi in carreggiata in ottica qualificazione agli ottavi di finale.

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