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Saranno le motivazioni a fare la differenza, oltre ovviamente al fattore tecnico tattico in sé.
I valori degli organici sono sulla carta impari, ma il calcio ci insegna che nulla va mai dato per scontato.
Ecco perché sarà interessante capire se l’Inter si snaturerà per una volta, abbassandosi (non troppo). Oppure giocherà a viso aperto. Personalmente propendo più per la prima ipotesi specificando però che abbassarsi non vuol dire fare catenaccio.
Tenuto conto del fatto che tenere il Manchester City troppo vicino all’area vuol dire concedergli pericolosità anche con le conclusioni dalla distanza. Di fatto come la giri la giri, il Manchester City ha tutto per fare male, dovremo essere più bravi di loro a spegnere le fonti di gioco. E fare grande attenzione a non concedere linee di passaggio.
Servirà la partita della vita è inutile girarci attorno. Perché a prescindere dalle scelte definitive di formazione, Lukaku-Dzeko e Brozovic-Mkhitaryan, tutti dovranno correre e sacrificarsi ancor di più per avere la meglio contro una squadra costruita per vincere tutto, che non bada a spese e che può permettersi di affastellare campioni su campioni.
Abbiamo la fortuna di andare a Istanbul a giocare una Finale di Champions che potrebbe diventare epica. Ma a prescindere da come andrà bisognerà dare il giusto tributo a questa squadra per un cammino straordinario che nessuno di noi avrebbe mai immaginato
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