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Beppe Marotta non ci sta. L'amministratore delegato nerazzurro ha espresso il suo disappunto a più riprese dopo la notizia del rinvio di Juve-Inter al 13 maggio. Questa l'intervista concessa al Corriere dello Sport.
Marotta, l’Inter voleva giocare stasera a Torino, anche a porte chiuse, e invece la partita è stata rinviata. E’ una sconfitta per voi?
«Non è una sconfitta per l’Inter. E’ una sconfitta per il sistema calcio che doveva gestire meglio questa vicenda».
Ci spieghi.
«Fermo restando che il Paese è in emergenza e che bisogna salvaguardare la salute dei cittadini, quando ritorno a vestire i panni del dirigente non posso che constatare la situazione paradossale che si è creata: non si può dire il martedì che è indispensabile giocare a porte chiuse, con tanto di direttive da parte del Governo, inviare il giovedì un comunicato nel quale si dispongono 5 incontri senza pubblico e poi rinnegare tutto il sabato, a poche ore dall’inizio delle gare. Se era stata decisa una linea, doveva essere seguita».
A farne le spese è la regolarità del campionato?
«Certamente. La mia non è una questione di principio: siamo di fronte purtroppo a uno scenario che non è più razionale, a una situazione totalmente squilibrata sotto l’aspetto competitivo. L’Inter e il Sassuolo, tanto per fare due esempi, non giocano da due giornate, mentre altre formazioni hanno disputato tutte le partite. Vi sembra normale?».
Cosa ha provato quando ha appreso del rinvio delle 5 gare?
«Incredulità. Ripeto, siamo di fronte a un’emergenza sanitaria e la salute dei cittadini è prioritaria rispetto ad ogni evento sportivo, ma ciò premesso, bisognava analizzare, discutere e condividere le dinamiche che hanno portato a questa decisione. Invece non è stato fatto. Aggiungo inoltre che c’era il tempo di valutare e decidere prima, senza arrivare così a ridosso delle partite. Una scelta all’ultimo momento era la cosa da evitare per l’immagine che si dà del nostro movimento».
Tifosi dell’Inter sui social sono arrabbiatissimi.
«Li capisco benissimo e sono d’accordo con loro».
Ritengono che abbia pesato la volontà della Juventus di non giocare il derby d’Italia a porte chiuse. Lei che ne pensa?
(Pausa e sorriso) «Credo che in questo caso un ruolo importante lo abbia giocato la Lega... Determinante doveva essere la sua presa di posizione che a dire la verità c’era già stata con un comunicato che parlava di giocare a porte chiuse. Invece…».
Conte è arrabbiato per tutta questa situazione?
«Da dirigente capisco bene il disagio suo e di tutti quegli allenatori che non riescono più a gestire gli allenamenti senza giocare le partite. Arrivare a fine stagione con un calendario intasato sarà dura».
Ha pensato che se raggiungerete la finale sia di Coppa Italia sia di Europa League a maggio giocherete 9 incontri?
«Per il momento non l’ho fatto perché è già abbastanza forte il disagio per ciò che è successo».
Avete una rosa adatta per sopportare impegni così ravvicinati a fine stagione?
«Non è questione di numero di giocatori, ma di stress. Di quello bisognerebbe tenere conto perché i calciatori non sono robot».
Se arriverete in fondo a Coppa Italia ed Europa League, non si riesce a intravedere una possibile data per il recupero di Inter-Sampdoria.
(Sorride di nuovo) «Non riesco a immaginarla neppure io. La realtà è che, se l’Inter vince sempre, una data non c’è».
Non avete intenzione di “sacrificare” l’Europa League per dedicare le energie al campionato e ai recuperi?
«Stupidaggini. Chi lo dice non sa come lavoriamo qui all’Inter. L’Europa League per noi è una competizione importante e non sacrifichiamo niente».
Rinviare alcune gare anche nel prossimo week end potrebbe portare a non aver tempo per fissare tutti i recuperi visto che ci sono gli Europei?
«La situazione è talmente caotica che non riesco a capire quali possono essere le date per tutti i recuperi che ci saranno. Una cosa però ci tengo a sottolinearla con forza».
Prego.
«Con le eventuali partite del prossimo week end da giocare a porte chiuse, è obbligatorio adottare lo stesso criterio di questa settimana. Ovvero devono essere rimandate. Assolutamente. Su questo non ci piove. Se non sono stata disputate a porte chiuse Juventus-Inter, Parma-Spal e altri 3 match, perché si dovrebbe giocare senza pubblico Inter-Sassuolo?».
Cosa è necessario fare adesso?
«Prima di tutto aspettiamo con rispetto le decisioni del Consiglio dei Ministri. L’Inter ha chiesto e ottenuto la convocazione di un Consiglio straordinario della Lega Serie A (è stato fissato stamani alle 12, ndr) per salvaguardare l’equilibrio e la competitività del campionato. Per ora il torneo è… sfalsato. Lo dico mettendoci una “s” davanti...».
Ha in mente soluzioni per evitare in futuro il ripetersi di questi casi?
«Ridurre il numero delle squadre in Serie A: 20 sono troppe e bisogna passare a 18 per avere in primavera delle date per gli eventuali recuperi. Questa situazione imprevedibile ci deve far riflettere in vista del futuro».
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