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"Inter e Milan hanno presentato i due progetti finalisti per la riqualificazione dell’intera area di San Siro e la costruzione del nuovo impianto che dovrà ospitare entrambi i club. Opere ambiziose e futuristiche, entrambe, ma voci sempre più forti vogliono nerazzurri e rossoneri sempre più convinti dal progetto Populous.
"Uno stadio a cattedrale, dunque, che rappresenterebbe un unicum a livello mondiale, pronto, secondo Inter e Milan a divenire immediatamente iconico per la città di Milano e quindi perfetto per sostituire il Meazza, attualmente tra i simboli della città nel mondo.
"Tuttavia i tempi per la realizzazione del progetto rimangono un mistero e le attuali frizioni da parte del Comune non lasciano pensare a niente di buono.
"L’assenza del sindaco Sala molto racconta circa l’attuale pensiero della giunta comunale riguardo alla costruzione del nuovo stadio, con la conseguente concessione dell’intera area per 90 anni, esattamente ciò che il comune di Torino ha concesso alla Juventus, che ha così potuto costruire lo Stadium con un investimento di circa 150 milioni di euro.
Il tiro alla fune
" L’investimento di Inter e Milan sarebbe ben più alto, supererebbe il miliardo di euro, visto che prevede aree commerciali e la nascita di un intero quartiere residenziale. Anzi, al momento sembra essere proprio questo l’aspetto che non convince il Consiglio Comunale, compatto nelle critiche tra destra e sinistra.
"A differenza del Delle Alpi (che era quasi un peso per Torino), San Siro è riconosciuto nel mondo come monumento storico ed è per la città di Milano una ricca fonte di guadagno. Abbattendolo il Comune si priverebbe di una trentina di milioni di euro l’anno.
"Spiccioli, dal punto di vista di Inter e Milan, che invece battono su un punto: è vero che ci regalate l’area per 90 anni, ma noi produrremo benefici per i cittadini e creeremo nuovi posti di lavoro.
"Ad oggi il tiro alla fune si ferma esattamente tra queste due correnti di pensiero, quella del Comune e quella di Inter e Milan, che vogliono investire sullo stadio, ma soprattutto nelle aree commerciali ad asso annesse. Riusciranno a risolvere la questione? Ad oggi sembra molto complesso, ma l’ultimo viaggio di Zhang a Milano è servito anche per iniziare a smuovere un po’ le acque.
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