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"La nuova strada è tracciata: Inter e Milan si mettono al lavoro insieme per avere uno stadio di proprietà in comune. Dopo anni di tira e molla, avvicinamenti e silenzi, ultimatum e progetti naufragati, i club hanno finalmente trovato un punto d’accordo firmando un protocollo d’intesa che dà l’avvio al nuovo progetto". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla questione relativa a San Siro, riportata in auge dal comunicato congiunto di Inter e Milan che parlano di un'intesa per il nuovo progetto. San Siro resta l'opzione primaria per entrambi i club ma sia Inter che Milan non vogliono escludere altre soluzioni.
COMUNE - Il Comune spinge per la soluzione Meazza: "Già due anni fa il sindaco Sala aveva elaborato l’idea di uno stadio di San Siro condiviso, individuando le aree esterne da assegnare all’Inter (tra lo stadio e il Trotto) e al Milan (sul versante opposto). Il piano prevedeva ingressi separati e la possibilità di una gestione, anche commerciale, separata. Suning era d’accordo, si aspettava un passo dal Milan ma la vecchia proprietà cinese non ha mai sposato l’idea della comproprietà", sottolinea La Gazzetta delloSport che mette in luce un'opzione a tal proposito: "Oggi Inter e Milan sono in affitto e a luglio è stato approvato un piano di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria da 15 milioni da realizzare entro giugno 2020: i club potrebbero ottenere una concessione per 99 anni dell’area dello stadio e soprattutto attorno allo stadio, acquisendo il diritto di superficie per un rinnovo del Meazza rossonerazzurro".
PROPRIETA' - Inter e Milan, però, hanno una visione più ampia di San Siro: il loro obiettivo è quello di trasformare lo stadio in un'attrazione "aperta" tutto l'anno, un impianto moderno ma anche legato ed aperto ad attività commerciali, col chiaro intento di aumentare gli introiti. "Suning ci crede e il presidente Steven Zhang è convinto che con 150 milioni si potrebbe mettere mano a San Siro e ottenere un grande rientro economico. Lo stesso vale per Elliott: forte dell’esperienza all’Arsenal, il nuovo a.d. Ivan Gazidis ben conosce la centralità dello stadio nei piani di valorizzazione del brand. E la presenza diretta di Scaroni la dice lunga sull’attenzione che il Milan riserverà al progetto, nell’ottica di aumentare un fatturato fermo da troppi anni", chiosa la Gazzetta.
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