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Marcus Thuram è partito col piede giusto. Contro il Genoa, l'attaccante francese è stato il protagonista assoluto del match con una doppietta sfoggiando una condizione atletica al top. Dopo un Europeo sottotono, in pochi si aspettavano di vedere il francese subito decisivo. Da seconda punta, Tikus inizia a evolvere consapevolmente verso il ruolo di centravanti duro e puro. "Da attaccante devoto all’assist per il Toro a risolutore in prima persona. La prima doppietta segnata in Serie A sabato pomeriggio è stata un vernissage di arte varia – testata con scelta di tempo più scavetto dolce – ed è figlia di un lavoro che da tempo il francese sta facendo per limare certi difettucci a tu per tu con il portiere. Segnare di più non è un obiettivo, ma una missione", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Marcus ha felicemente vissuto la stagione della seconda stella nella parte di cavalier servente di Lautaro. È stato prezioso e generoso, ma non necessariamente programmato per il gol, anche perché a quello ci ha quasi sempre pensato il Toro. I 13 centri del francese in campionato sono stati una appendice apprezzata, pure decisiva, ma il cuore del suo lavoro andava cercato altrove. Più nel dettaglio, il “movimentismo” di Marcus ha permesso all’argentino di liberarsi dalle catene a cui lo avevano costretto prima Lukaku e poi Dzeko: da quando c’è lui, il capitano occupa con un carrarmato il centro dell’area ed è diventato il cannibale che tutti hanno visto".
"Gli equilibri in questa nuova stagione non cambieranno di certo, ma con un Marcus più puntuale sotto porta l’attacco potrebbe cambiare leggermente pelle. Questo nuovo Thuram ad alta efficacia realizzativa è la chiave per risolvere le partite, di solito poche, in cui non la mette dentro il numero 10. Anzi, vista la condizione del francese, lo stesso Lautaro può recuperare senza eccessiva ansia la forma perduta dopo una estate di fatiche in Coppa America. E anche Mehdi Taremi, il centravanti che bussa giusto alle spalle della ThuLa, può avere tempi di inserimento più ragionevoli. L’anno scorso Marcus ha mandato in rete cinque volte il suo gemello e l’altruismo non è cambiato, ma è l’alticella personale ad essersi alzata: ora 13 gol non gli basteranno".
(Gazzetta dello Sport)
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