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Antonio Conte vede l'obiettivo scudetto con l'Inter. È spuntato all'orizzonte da un po' e non ha nessuna intenzione di smettere di guardare là in fondo. È il mood di vita ad Appiano e tutti devono essere concentrati su quello senza distrazioni. Perché la vittoria è un fine di tutti i calciatori e su questa molla il tecnico sta lavorando da due anni. Il mister ha cambiato la mentalità della squadra nerazzurra e di tutto l'ambiente. E ha martellato ogni singolo giorno trasformando "una lacuna - la mancata esperienza di determinate atmosfere - in un trampolino per decollare. L’atterraggio è a un passo, pure quello di Steven Zhang per festeggiare: tra Crotone e Sampdoria, occhio al tabelloni arrivi di Malpensa. E allora diventa più facile la lettura", scrive La Gazzetta dello Sport.
I giocatori chiave di Conte sono anche quelli più motivati a raggiungere la vittoria, per la prima volta o comunque vera per la prima volta. L'Inter per esempio potrebbe fare la differenza nella carriera di Lukaku. Di gol ne ha sempre fatti ma a Milano è stato essenziale. Milano potrebbe ricambiare non solo con il secondo campionato vinto nella sua vita lavorativa dopo quello con l'Arderlecht. Ma gli permetterebbe anche di prendersi una rivincita nei confronti dello United che non l'aveva trattato benissimo. Motivazione doppia per il belga. Per questo con lui, spiega la rosea, è stato facile per Conte che ha spinto tanto per farlo rendere al massimo. È diventato un centravanti tra i primi cinque d'Europa e lo dicono i suoi numeri.
Tra gli uomini che in questa stagione hanno fatto un salto ovviamente c'è Eriksen. In carriera ha vinto tre campionati con l'Ajax e aveva giocato una finale di CL. Ma dopo una serie di difficoltà è diventato importantissimo per Conte. Lui che è lontanissimo dal gioco dell'allenatore. E poi ci sono Lautaro e Barella. Entrambi sono cresciuti tantissimo sotto l'egida del tecnico pugliese. L'argentino sta per firmare il rinnovo dopo il cambio di agenzia che lo rappresenta e Nicolò sembra poter diventare il prossimo capitano dell'Inter.
Infine Hakimi che ha vinto con il Real un Mondiale per Club e una Champions ma mai da primo attore. Ha fatto benissimo con il Dortmund ma l'Inter potrebbe fargli vincere un titolo vero. Anche con lui il mister ha parlato chiaro ad inizio stagione e lo aveva detto pure pubblicamente che doveva migliorare in fase difensiva. Gli ha insegnato a correre anche all'indietro e a guardare agli altri difensori. Quindi è diventato un giocatore completo. "È un aspetto che pesa anche a livello economico, qualora l’Inter dovesse mai decidere di privarsene. Ma non se ne vede il motivo. Anche perché, nel caso, andrebbe spiegato a Conte", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
(Fonte: GdS)
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