La sconfitta di Bologna ha rimesso in dubbio quanto di buono mostrato nelle ultime due uscite, contro Udinese e Porto, dall'Inter. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, la squadra di Simone Inzaghi ha dimostrato ancora una volta di non avere l’affidabilità delle grandi squadre. Questa squadra ha un problema evidente di continuità. Dopo aver steso il Napoli, i nerazzurri pareggiarono a Monza; dopo aver sollevato la Supercoppa italiana in faccia al Milan (3-0), la banda di Inzaghi venne stirata in casa dall’Empoli. Avanti: il derby di campionato vinto di nuovo non ha portato alla giornata successiva un pieno di entusiasmo, bensì un misero pareggio senza reti con la Sampdoria in zona retrocessione. "Stanchezza, ricambi utilizzati male, qualche infortunio, ma anche variazioni nella personalità di squadra che l’Inter mette in mostra con frequenza".
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Approccio, continuità: Inter, così non va. Mosse di Inzaghi scontate: manca il piano B
"Tenere sulla corda un gruppo che gioca ogni anno per lo scudetto e i migliori tornei internazionali è il compito primario di un tecnico, visto anche l’alto livello delle contendenti. Non dovrebbe essere difficile, date le ambizioni, ma servono psicologia, esperienza e buon rapporto con lo spogliatoio. Nella partita secca Inzaghi riesce nell’opera. Ma dopo l’Inter non riesce ad andare oltre, a creare un sistema di sicurezza che attenui anche l’imprevisto o la giornata storta di alcuni protagonisti. Inoltre l’approccio molle, come quello di Bologna, può essere anche frutto di un senso di superiorità determinato dai successi citati ma che non si realizza contro le squadra sulla carta inferiore. Credersi finalmente troppo bravi fa male".
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"La mancanza di costanza ha i suoi picchi quando l’Inter gioca in trasferta. Finora trenta punti sono arrivati in casa, nella cattedrale di San Siro. In trasferta i nerazzurri sono da metà classifica, con diciassette punti. È sotto gli occhi di tutti comunque che alcune mosse, tattiche e di uomini, di Inzaghi siano troppo ripetitive e scontate. Manca spesso il piano B. I cambi sono di frequente ruolo su ruolo; il giocatore ammonito, in difesa soprattutto, sa già che dopo verrà tolto e questo lo hanno imparato anche gli avversari. A Bologna inoltre la regia di Brozovic non è stata ancora all’altezza, anche per i recenti stop del croato, mentre Calhanoglu riportato come mezzala ha dato meno del recente passato".
(Gazzetta dello Sport)
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