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Inter, tutti i numeri di una difesa di ferro. Con un Sommer già da record

Matteo Pifferi Redattore 

L'Inter vince, convince e non prende mai gol: merito di Sommer e di una fase difensiva di altissimo livello

Contro il Lecce si è verificato il leitmotiv che sta caratterizzando l'inizio di stagione dell'Inter: la squadra nerazzurra vince, convince sul piano del gioco e non subisce gol. Già, perché è in particolar modo la fase difensiva a rappresentare uno dei meriti di Inzaghi e uno dei meriti del netto miglioramento dell'Inter rispetto alla passata stagione. Quella col Lecce è stata la partita numero 17 in campionato e Yann Sommer ha mantenuto la porta inviolata per la 12° volta. L'estremo difensore svizzero era già entrato nella storia della Serie A in quanto è diventato il primo portiere a collezionare almeno 10 clean sheet nelle sue prime 15 partite di Serie A, nell'era dei tre punti a vittoria, ovvero dalla stagione 1994/95.

Sommer è stato scelto dalla società come sostituito di Onana, la cui partenza non ha lasciato alcun rimpianto ad Appiano Gentile. L'ex Bayern ha dato garanzie sin da subito e, al netto di un paio di sbavature - il gol di Bajrami in Inter-Sassuolo e quello di Leao nel derby vinto comunque 5-1 -, ha contribuito a rendere la difesa nerazzurra un bunker: Sommer infatti, grazie alle sue parate, ha impedito 4.3 gol in Serie A, un dato significativo così come quello relativo alle parate compiute. Ben 40 i tiri sventati, contro i 32 di Szczesny e i 39 di Maignan giusto per smentire la tesi di un Sommer spettatore non pagante. Anzi, questo numero sottolinea la capacità di Sommer di restare concentrato e di farsi trovare pronto.

Come già sottolineato, Sommer ha collezionato 12 clean sheet in Serie A, subendo solo 7 gol nelle altre 5 partite. Lo scorso anno, per esempio, il Napoli di Spalletti ne aveva incassati quasi il doppio (13) e la stessa Inter addirittura 24, a fronte dei 37 segnati, non così tanti in meno rispetto ai 41 di quest'anno. Onana, in tutto lo scorso campionato, si è fermato a 8 clean sheet, con Handanovic che ne ha aggiunti altri 4 per un totale di 12 in 38 giornate. Numeri che non fanno altro che rimarcare come il lavoro di reparto di Inzaghi, bravo a inserire gradualmente anche uno come Bisseck che ora è diventato un fattore, sia efficace e produttivo anche in fase di spinta e indipendentemente da chi compone il tridente arretrato, tenuto conto che gli infortuni abbiano limitato le rotazioni. Un ultimo dato, poi, è relativo a Lautaro: il Toro è il secondo attaccante della Serie A col maggior numero di palloni recuperati, ben 15. Il capitano e il simbolo di un'Inter brava anche a pressare e che non molla mai. L'obiettivo dichiarato è lo scudetto e tutto il gruppo rema dalla stessa parte con dedizione e intensità.



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