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Inter-Napoli, duello ad alta quota. Questa la forza dei nerazzurri. Inzaghi oltre il 3-5-2

Inter-Napoli, duello ad alta quota. Questa la forza dei nerazzurri. Inzaghi oltre il 3-5-2 - immagine 1
Quello tra Inter e Napoli è un duello che si preannuncia combattuto fino alla fine
Gianni Pampinella Redattore 

Terminato il mini-ciclo che si è concluso con tre vittorie nelle ultime 3 partite, l'Inter ha lanciato un segnale chiaro al Napoli, attuale capolista della Serie A. Tra la squadra di Conte e i nerazzurri si preannuncia un duello lungo sette mesi, senza dimenticare chi è dietro, la Juve soprattutto. "Inzaghi è certamente partito dal 3-5-2 di Conte, nel 2021. Ma ha via via aggiunto del suo, anche perché ha subito perso un perno fondamentale come Lukaku, dunque il modo di giocare per forza di cose doveva essere modificato. Tre anni dopo siamo a una squadra in cui quasi tutti fanno quasi tutto. Del 3-5-2 resta un foglietto scritto nel tabellino iniziale", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

Inter-Napoli, duello ad alta quota. Questa la forza dei nerazzurri. Inzaghi oltre il 3-5-2- immagine 2

"L’Inter di oggi sviluppa il suo calcio in un altro modo, le posizioni medie contro il Torino - ma è sempre così, ormai - raccontano di un 4-4-2 o 4-2-4 in fase di possesso palla, con Dimarco e Dumfries (più il primo del secondo) in linea con Thuram e Lautaro, Calhanoglu che si abbassa in difesa al fianco di Acerbi in costruzione, Barella (nell’ultima partita Frattesi) che resta vicino a Mkhitaryan e Bisseck/Pavard e Bastoni che fanno di fatto i terzini. Conta il modo di occupare gli spazi, non chi li occupa. Ecco perché può capitare di vedere Acerbi farà un assist piazzato lassù a sinistra, per intendersi".


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"L’Inter è dinamica, questa è la sua forza. Inzaghi ha prima alzato il baricentro quando aveva Dzeko, poi ha trovato Calhanogliu in regia, ha inventato il triangolo Bastoni-Dimarco-Mkhitaryan, ora sta definitivamente trasformando Thuram in un “9”. Per sorprendere gli avversari, per non essere troppo leggibile agli occhi degli altri. Conte compreso, ovviamente".

(Gazzetta dello Sport)

 

 

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