Il centrocampista nerazzurro sempre più leader della Nazionale. I sogni da bambino scritti su un foglietto
Era in dubbio fino alla vigilia, ma alla fine Nicolò Barella ha recuperato ed è sceso in campo dal 1' nel debutto europeo dell'Italia contro l'Albania. Non solo, il centrocampista nerazzurro ha offerto una prestazione clamorosa condita dal gol (il decimo in maglia azzurra) che ha regalato all'Italia tre punti fondamentali per superare il girone. "Il ragazzino oggi è un meraviglioso papà e un centrocampista che spinge il suo commissario tecnico, Luciano Spalletti, a dire una doverosa bugia, quando sussurra che la Nazionale non dipende da un solo giocatore. Dipende da Barella, altro che. Dipende da quel destro poetico che sì, esterno da urlo e palla imprendibile. E vittoria. E sorrisi", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Barella è all’apice di una carriera che da piccioccheddu, da ragazzino appunto, mise per iscritto su un fogliettino. Tutto, tutto sognato e immaginato prima. La maglia del Cagliari, quella dell’Inter, lo scudetto, la Nazionale, una vittoria in maglia azzurra: obiettivi centrati, quel fogliettino ha portato bene. «Mai accontentarsi», però, è il suo motto".