Se il derby si dovesse decidere negli ultimi 15 minuti, valutando l’andamento del campionato finora, è facile prevedere da che parte dovrebbe andare. Nel quarto d’ora finale delle gare delle prime 7 giornate l’ Inter ha dato il meglio di sé e ha realizzato 8 reti, oltre la metà del totale finora in Serie A (14), mentre il Milan nello stesso intervallo è fermo a zero. Una bella differenza.
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Inter, nell’ultimo quarto d’ora diabolica con otto gol realizzati e nessuno incassato
Il credo di Spalletti è “non mollare mai” la squadra finora lo ha fatto suo
La formazione di Luciano Spalletti è stata la più letale nell’ultimo scorcio di partita. L’avvicina solo il Napoli che, dal 30' della ripresa in poi, di gol ne ha realizzati 6. Seguono l’Udinese (4) e la Lazio (3). L’Inter, dunque, sa essere spietata quando le altre abbassano la guardia anche a causa della stanchezza e un simile bottino di reti in prossimità del triplice fischio non può essere frutto del caso bensì del lavoro impostato dal tecnico di Certaldo fin dall’inizio del ritiro.
L’ex allenatore della Roma ha puntato sia a far trovare ai suoi giocatori una buona condizione fisica che permettesse loro di non mollare fino alla fine e di continuare a spingere quando gli altri accusavano una flessione sia a rafforzare la tenuta psicologica di un gruppo che la scorsa stagione mostrava troppi alti e bassi: o iniziava male gli incontri e andava subito sotto, oppure li chiudeva con estrema mollezza favorendo il ritorno degli avversari. Con Spalletti tutto questo finora non è successo e la lusinghiera classifica nerazzurra di Icardi e compagni è sotto gli occhi di tutti.
Siccome buona parte del gruppo è lo stesso rispetto a un 2016-17 sciagurato, è evidente che il tecnico toscano abbia molti meriti. Sul campo ha addestrato i suoi uomini a questo credo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Con lui in panchina non puoi assolutamente mollare, altrimenti le sue urla ti raggiungono anche dall’altra parte del campo e soprattutto ci sono le conseguenze nello spogliatoio dopo la fine del match o durante la settimana. Perché Spalletti può perdonare un errore sottoporta o un passaggio facile sbagliato, non un atteggiamento scorretto o negativo per la squadra.
Se l’Inter ha segnato molto nell’ultimo quarto d’ora, è significativo anche che in questo stesso periodo non abbia ancora incassato una rete. Un segnale dell’attenzione che è stata messa in entrambe le fasi, nonostante nella ricerca del gol sia stata massima. I nerazzurri insomma hanno sempre mantenuto quell’equilibrio tattico che Spalletti pretende. Solo un’altra squadra ha tenuto la sua porta inviolata dal 30' della ripresa in poi: la Juventus. I nerazzurri, però, hanno anche la miglior difesa del torneo con appena 3 reti al passivo. E adesso arriva il derby: in quello di ritorno dello scorso 15 aprile, il Milan rimontò con Romagnoli e Zapata uno svantaggio di 2 gol negli ultimi minuti. Se succedesse anche domenica, con Spalletti per Icardi e compagni sarebbero guai seri.
(Fonte: Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport 11/10/17)
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