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Inter, non aspettavano altro: critiche in malafede. Onda forte pro-Juve: quanti amici Allegri!

Alfio Musmarra

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: forte vento mediatico pro-Juve, tutti gli 'amici' corsi ad aiutare Allegri. Inter, attenta

Se da un lato il pareggio con la Real Sociedad ci ha lasciato l’amaro in bocca per la mancata conquista del primo posto nel girone, dall’altro sinceramente ho trovato alcune critiche esagerate.

Probabilmente non pensavamo che fosse già ora di fare delle scelte, ma noi non abbiamo sotto mano le telemetrie della condizione fisica della squadra. Se dopo avergli risparmiato minutaggio con l’Udinese, Thuram viene fatto rifiatare anche in Champions evidentemente un motivo ci sarà. Così come non è un caso che Lautaro, in una partita così importante, parta dalla panchina.

Oppure che quelli con maggior minuti in Champions siano Sanchez e Frattesi che al contrario in campionato hanno visto meno il campo. Ci ha pensato poi il Presidente Zhang in un videomessaggio ( ah ma quando torna? ) a ribadire il concetto della priorità al campionato. Detto questo sollevare vespai ridicoli dopo un pareggio sa tanto di strumentale. Come se non si vedesse l’ora di poter aggrapparsi a qualcosa pur di vomitare qualche cattiveria.

Perché forse a qualcuno sarà sfuggito qualcosa che però non deve e non può passare nel dimenticatoio: l’Inter da inizio stagione ha disputato 21 partite, ne ha vinte 15, pareggiate 5 e persa 1. In campionato miglior attacco con 37 gol fatti e soli 7 subiti.


Forse siamo stati abituati troppo bene, ma leggere certe critiche nei confronti di una squadra che vince e gioca bene da inizio anno, che nell’ultimo periodo ha affrontato 4 big match tutti fuori casa, che è stata in emergenza in difesa è davvero illogico. Peraltro è anche stato sdoganato il refrain dei soliti noti che sostengono che l’Inter abbia due squadre. Invece basta vedere quando in campo in attacco non ci sono Lautaro e Thuram, per capire le difficoltà nell’andare in gol.

Quindi è il caso di fare attenzione, senza drammi e senza fare del ‘tafazzismo’.

Bisogna essere freddi, lucidi e andare avanti compatti. Ben consci del fatto che c’è un’onda mediatica che spinge fortemente la Juve. Del resto Allegri ha molti amici che sono corsi al suo capezzale a idolatrarlo come nessuno mai. Mentre sull’Inter basta un pareggio per scatenare dubbi e perplessità assortite. Ecco perché bisogna mantenere la calma e sapere che arriveranno anche momenti di difficoltà. Ed è proprio in quei momenti che sarà necessario essere impermeabili alle critiche più o meno pilotate.

Piaccia o non piaccia le strategie sono chiare a tutti. Dal presidente ai giocatori, poi è chiaro che in Champions vorremmo vedere sempre la squadra vincere. Ma se ci pensiamo bene, se si vuole essere competitivi in Europa servono anche investimenti mentre Marotta e Ausilio anche quest’anno hanno lavorato a impatto zero. Difficile pensare di poter arrivare sempre fino in fondo in queste condizioni. Solo la bravura dei dirigenti ha permesso di allestire comunque una rosa competitiva. Poi però arriva il momento di fare delle scelte che sono comunque condivise.


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