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Inter, non tutti gli ex sono uguali: a Monza la sfida due volti opposti del passato

Inter, non tutti gli ex sono uguali: a Monza la sfida due volti opposti del passato - immagine 1
Inzaghi prepara la sfida dell'U-Power Stadium tenendo conto che affronterà anche due ex calciatori avuti in nerazzurro
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Sarebbero stati anche di più, se l'infortunio non avesse fermato Di Gregorio. L'Inter nel prossimo turno di campionato sfida due ex, più Valentin Carboni, che è ancora di proprietà nerazzurra e a giugno tornerà alla base. Si tratta di Danilo D'Ambrosio e Roberto Gagliardini, volti noti ad Appiano Gentile per la lunga militanza. Entrambi hanno lottato e vinto con quei colori, lasciando però un ricordo abbastanza diverso. Come mai?

Su questo si concentra il focus proposto dalla Gazzetta dello Sport. Si legge infatti: "La posizione di D'Ambrosio è chiara. Gli è dispiaciuto concludere la sua esperienza con l'Inter, da senatore e vicecapitano. Quella di Gagliardini è ben diversa, perché ben prima della scadenza naturale del contratto il centrocampista ha cominciato ad avvertire - e a esprimere - l'urgenza di tornare a sentirsi davvero parte di un progetto. A 29 anni è un'ambizione lecita, anche se per raggiungerla serve ridimensionare il palcoscenico".


Gagliardini Monza

Ma non è stato soltanto questo a generare una percezione differente. La parabola dell'ex centrocampista dell'Atalanta racconta bene cosa sia accaduto: "Nel 2017 il classe 1995 fu strappato all'Atalanta per oltre 20 milioni di euro tra prestito e obbligo di riscatto, approcciando all'Inter con i gradi di promesso titolare in una squadra in difficoltà e in ricostruzione. Attese inizialmente rispettate e posto conquistato, senza però riuscire a tenere poi il passo quando le ambizioni societarie sono aumentate, al pari con la concorrenza interna. E proprio mentre D'Ambrosio è diventato un idolo delle folle nonostante uno spazio in continua riduzione, l'affetto popolare per Gagliardini si è perso".

A gennaio 2023 il punto di non ritorno. Gagliardini rilascia un'intervista in cui esterna l'insoddisfazione per lo scarso minutaggio riservatogli da Inzaghi. Stoccata ingiustificata per società e tifosi, considerando il rendimento del centrocampista quando chiamato in causa: "Porta aperta per l'addio dopo sei anni e cinque trofei, senza grossi dispiaceri. Senza striscioni e applausi, ma con qualche fischio. Ora Gagliardini ritrova la sua Inter, da titolare come desiderava un anno fa, e sfida chi lo ha fatto scivolare in panchina alzando l'asticella. Forse, sarà una motivazione in più.

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