Dieci sconfitte in campionato trasformano la forte sensazione in ormai consolidata certezza: questa Inter non ha futuro. In altre circostanze, con questi numeri, Simone Inzaghi sarebbe stato già esonerato. Una decisione che sarebbe legittima, ma rinviata - attenzione - più per mancanza di alternative e margine economico che per la lieve soddisfazione per quanto fatto in Champions League. L'obiettivo principale è sempre stato il campionato e l'andamento dell'Inter (non solo per colpa di Inzaghi) non è nemmeno lontanamente all'altezza.
copertina
Inter, numeri da esonero: cosa salva Inzaghi (per ora). Colpe da dividere in tre
Inzaghi si è giocato le sue carte e ha fallito, così come il suo pupillo Correa. Inutile nascondersi in questo momento. Restano le piacevoli parentesi tra Coppa Italia e Supercoppa, che vanno però a disperdersi nell'almanacco di un club che da sempre ha puntato a ben altro e che non può di certo accontentarsi di qualche estemporaneo exploit. Non è l'unico colpevole di un cammino disastroso, ma in questi casi chi può davvero dare una svolta è l'allenatore. Riuscirà Inzaghi con un colpo di coda a rimettere la squadra sui giusti binari e rinsaldare la sua panchina? Legittimo in questo momento nutrire dubbi importanti.
LEGGI ANCHE
Il cambio allenatore, che sembra ormai inevitabile in estate, certificherà comunque il fallimento di un progetto del quale hanno piena responsabilità anche le altre componenti. Come chi avrebbe potuto impiegare diversamente sul mercato il limitato margine a disposizione negli ultimi due anni. O chi, in campo, non è riuscito a garantire gli standard del biennio precedente. Pazzesco che professionisti ritenuti tra i migliori a livello nazionale e non solo abbiano bisogno della balia per esprimersi in un determinato modo e con una certa personalità. Anche su questo bisognerà riflettere all'Inter per evitare altre pericolose annate come questa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA