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"L'Inter e Inzaghi scoprono un nuovo Sanchez. Una versione riveduta e corretta del Nino Maravilla, di sicuro meno vistosa e prolifica rispetto a quella di un tempo, ma comunque a suo modo preziosa e decisiva". Apre così l'articolo della Gazzetta dello Sport in merito al rendimento, negli ultimi due mesi, di Sanchez. Osservare le statistiche sui gol segnati (solo 2) è limitante anche perché il campo sta dimostrando come Inzaghi abbia ragione a sottolineare l'impatto dalla panchina dell'attaccante cileno.
"Pur senza andare a segno, Sanchez ha messo lo zampino in cinque delle ultime dieci vittorie e ha dato il proprio contributo diretto negli ultimi tre successi consecutivi in campionato. Dopo la netta vittoria contro il Lecce, il tecnico nerazzurro ha nuovamente sottolineato l’importanza di Arnautovic e Sanchez, i due bomber di scorta tanto criticati nella prima parte di stagione", sottolinea la Rosea. Sanchez, che è stato anche decisivo nei due gol segnati in Champions contro Salisburgo e Benfica, ha fornito l'assist a Frattesi per il 3-0 in Supercoppa con la Lazio e nei minuti finali col Napoli ha dato il là all'azione che ha portato alla rete decisiva di Lautaro in finale. Il cileno è stato protagonista anche nelle ripartenze magistrali contro Roma e Salernitana che hanno portato al gol di Bastoni all'Olimpico e di Arnautovic contro i granata.
" Meno errori, più precisione nella gestione del pallone, lucidità e, soprattutto, tanto sudore e sacrificio, questo è quanto Sanchez ha messo in campo da inizio anno scoprendo una nuova dimensione e (in parte) anche un nuovo ruolo, quello del rifinitore", commenta la Rosea che poi tratta anche il tema legato al futuro dell'ex Arsenal e Barcellona:
"Non c’è dubbio che l’obiettivo di Sanchez resti quello di ritrovare quanto prima la via del gol, ma negli ultimi due mesi il cileno ha comunque trovato il modo di rendersi utile nelle dinamiche del turnover. Se il cileno ritrovasse anche il fiuto sotto porta potrebbe anche ambire a un maggior impiego nell’ultimo scorcio di stagione affollato di impegni, nel frattempo lancia segnali incoraggianti. Anche perché, con un contratto in scadenza a giugno, il Nino sa di giocarsi pure il futuro. Al momento, le chance di rinnovo sembrano scarse, anche alla luce dei quasi tre milioni di ingaggio a 35 anni suonati. Ma nulla è ancora deciso".
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